1. La Clessidra - Secondo


    Data: 25/07/2018, Categorie: pulp, Autore: vengeance, Fonte: EroticiRacconti

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    Era ormai quasi buio quando Rodolfo fu condotto al grande ingresso del municipio. Portava in mano una busta in cui erano stati riposti i suoi oggetti personali, e un agente lo sorreggeva, poiche' egli a malapena riusciva a fare qualche passo.
    
    Giunti entrambi sulla soglia l'agente ordino': «Legato, non le e' consentito lasciare la citta' per adesso. La chiameremo di nuovo», e si volto' immergendosi nel buio dell'oscuro edificio.
    
    Rodolfo poggio' la schiena al lucido marmo del muro esterno, mentre affondava il viso tra le mani, stravolto. Si sedette sul pavimento cercando di ritrovare qualche energia, ma non voleva rimanere vicino all'ingresso di quel luogo da incubo. Cosi', con le sue ultime forze, si alzo' e si trascino' un paio di isolati piu' a sud. Poi, molto lentamente, percorse la strada verso casa.
    
    I Legato abitavano in una graziosa palazzina rosa, insieme ad altre tre famiglie. Avevano potuto comprarla quella casa, dopo una vita di sacrifici, e non avevano neanche dei debiti.
    
    Una volta giunto al portone egli apri' la busta di carta; aveva bisogno delle chiavi per rientrare senza svegliare nessuno.
    
    Le chiavi, l'orologio e ogni moneta che aveva portato con se' quel giorno erano li' dove erano stati riposti al momento dell'arresto.
    
    Rodolfo aperse il portone, percorse le scale fino all'ingresso di casa e silenziosamente fece scattare la serratura.
    
    Solo la luna illuminava di una luce pallida il piccolo salotto. Con il pensiero unicamente rivolto ...
    ... a non svegliare le figlie egli si diresse nella camera da letto.
    
    Poggiata sulle lenzuola bianche, anche lei illuminata dalla luna, Francesca dormiva sul fianco, girata verso la finestra con la mano sotto al cuscino.
    
    «Dobbiamo fare qualcosa per andar via da qui», penso' Rodolfo. Si poggio' sul letto vicino alla sua sposa e in breve fu vinto dal sonno.
    
    Il mattino della domenica giunse portando una bellissima giornata di sole.
    
    Rodolfo, una volta svegliato, trovo' tutte le donne della casa intente a preparare la tavola. Le figlie chiacchieravano rumorosamente e in allegria.
    
    Si sedettero tutti per il pranzo. Francesca non parlava, mangiava con gli occhi bassi e appariva assente. In cuor suo era determinata a mantenere il segreto su cio' che era successo il pomeriggio del giorno prima. Per sempre, per tutta la vita.
    
    Ma perche' questa vita fosse possibile - pensava - era necessario lasciare quel paese, fuggire.
    
    Anche Rodolfo era silenzioso e, come Francesca, guardava le figlie e in cuor suo le desiderava gia' lontane. Sarebbero partiti, avrebbero lasciato tutto indietro, al diavolo la resistenza.
    
    Cristina e Valeria non avevano conosciuto l'epoca della guerra. Cristina, che era la maggiore ed aveva ventidue anni, ricordava un po' gli anni tumultuosi dei governi provvisori, duranti i quali i vari gruppi della resistenza avevano cercato di dare un nuovo assetto al paese. Quando era piccola non esisteva neanche una vera scuola elementare con dei maestri ed era ...
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