1. Vacanza galeotta 2. Il ritorno.


    Data: 19/04/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti 69, Racconti Erotici, Tradimenti Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    ... entrare raggi di sole impreziosendo e illuminando magicamente l’antro.
    
    “Stupendo questo posto,” cinguettai. Ero in attesa, volevo essere fatta sua.
    
    “Sai, Sandra, Leo mi ha raccontato tante volte di te e mi è sempre rimasta la curiosità di conoscerti. Ora so che ne valeva la pena, aspettare.”
    
    Avevo sognato di ripetere con Leo quell’incontro di anni prima, ma la realtà mi aveva condotto altrove. Attendevo con emozionata impazienza gli eventi. Anzi decisi di fare il primo passo.
    
    Mi slacciai il reggiseno e passandomi le mani dietro il collo spinsi prepotentemente il mio prosperoso seno verso di lui. Le sue mani callose palpeggiarono prima a palme aperte e poi strizzando le mie tette, gustandone la morbidezza e apprezzando la dura consistenza dei capezzoli. Si chinò per succhiare la mia vulva attraverso la stoffa del costume. Mi divincolai ridendo maliziosamente, e scesi dal gommone allontanandomi, sculettante, nell’acqua bassa e cristallina. Enzo mi raggiunse e dopo una giocosa lotta mi sfilò gli slip, e la mia micia pelosa gustò appieno la frescura marina. Era delizioso sentire l’acqua sulla pelle! Lui mi abbracciò da dietro: i suoi ruvidi polpastrelli mi frugavano ovunque. All’improvviso mi trovai sospesa a testa in giù, nella stretta ferrea delle sue braccia. La bocca di Enzo come una ventosa aderiva alla mia vulva. Fra le risa e i gridolini, riuscii a dire: “Ehi, cosa mi vuoi fare?”
    
    “Ti succhio tutta.”
    
    Un cunnilingus a testa in giù non mi era mai capitato. ...
    ... Le mie tette oscillavano pendule, mentre urlavo di piacere.
    
    A testa in giù con il volto in corrispondenza del suo inguine abbassandogli i pantaloncini da bagno vidi…. un uccello di notevoli dimensioni, ancora pendulo, che mi incantò. Lo accarezzai estasiata, e dopo aver umettato l’asta con la mia saliva presi a far scorrere le mie mani liberando dal prepuzio il grosso glande che si ingrossava, mentre l’intero membro si gonfiava per l’afflusso di sangue. Il cazzo di Enzo era eretto adesso e con una sola mano non riuscivo a circondarlo tanto era grosso e stringendolo alla sua radice ne sporgevano ancora un bel po’ di centimetri. Succhiai quella cappella rosso cupo e me la spinsi fino in gola in un pompino intenso, quasi soffocante. Un 69 a testa in giù mi mancava: fu meraviglioso.
    
    Mi prese in braccio e miposò sulla spiaggia; allargò le mie gambe evidenziando il mio fiore: le gradi labbra aperte mostravano le loro piccole sorelle pendule e umide di umori, il clitoride gonfio e sensibile.
    
    “ Enzo è molto grosso, mi farai male, ti prego, ho paura.” Mi atteggiai, mentre in realtà ne avevo una gran voglia.
    
    “Non preoccuparti, vedrai che non ti pentirai, ti piacerà”, ridacchiò allegro.
    
    “La tua figa sembra un delizioso frutto di mare. Ho ancora il suo sapore in bocca.”
    
    Mi accinsi ad accogliere quella massa di carne, molto eccitata sebbene moderatamente timorosa. In breve fui travolta, e in me non ci fu altro che libidinosa passione. Le mie pareti vaginali si dilatarono ...