Ritorno al noccioleto - parte 11 - finale.
Data: 14/04/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
Quando arrivammo alla villa zio Gaetano era completamente ubriaco.
Seduto dietro al tavolo della cucina, nella luce algida della plafoniera, guardava me ed Alfonso con occhi spiritati.
“A quanto pare Marzia ha parlato …” Il suo viso era deformato da un ghigno malvagio.
Ci limitammo ad annuire.
“Dov’è ora?” Chiese calmo.
“Non ha importanza …”. Risposi sbrigativo. “Tornerà …”.
Lui sorrise con disprezzo. “Certo che tornerà”.
“Ma tu la ami?” Domandò Alfonso disgustato. "Perché le hai fatto questo?"
Lo zio restò in silenzio e si limitò a versarsi altro vino.
Capii che quell’uomo era realmente il mostro di cui aveva parlato la zia.
Si era appropriato della sua vita e, con quella, s’era cucito addosso una maschera da esibire agli occhi del mondo.
Il corteggiamento ininterrotto, gli amplessi estemporanei, le dominazioni estreme alle quali avevo assistito e che tanto mi avevano turbato erano i lacci con cui l’aveva tenuta legata a sé.
Imprigionata dentro quell’ incantesimo lei aveva permesso al satiro di rubarle l’esistenza.
Un giorno per ogni colpo di reni e lui s’era preso tutti i mesi e tutti gli anni di cui aveva avuto bisogno.
“È davvero così alto il prezzo del piacere?” Domandai a me stesso mentre guardavo mio cugino.
“Non vedi che è completamente ubriaco? Non ha senso continuare a parlarci stasera”. Disse Alfonso irritato.
Non sapevo cosa fare. Zio Gaetano non riusciva neppure a mantenersi in equilibrio sulla ...
... sedia.
“Ascolta”. Risposi sottovoce. “Non possiamo lasciarlo in questo stato ... restiamo qui stanotte, ti prego … c’è una stanza degli ospiti, lì, dopo la porta del bagno”.
Strabuzzò gli occhi come a dire che gli stavo chiedendo troppo. “Senti tu fai come vuoi io non ce la faccio a guardarlo, mi fa solo ribrezzo, me ne vado …”.
“Per favore!”. Lo implorai, serrandogli il braccio mentre era sul punto di varcare l’uscio di casa. “Solo stanotte … dai, non lasciarmi solo … me lo devi!”. Insistetti, alludendo allo scatto d’ira che aveva avuto quella mattina.
L’argomento lo convinse. Fissò con imbarazzo il livido che mi aveva provocato sotto l’occhio. “Va bene.” Rispose infine. “Ma sia chiaro … lo faccio solo per te. Domani, appena svegli, ce ne andiamo … io … io non voglio avere niente a che fare con LUI …”. Disse, avviandosi verso la stanza degli ospiti.
Lo zio mi guardò beffardo.
“Che bella coppietta”. Commentò con sarcasmo. “Ma l’ha capito che siete cugini?”
Mi limitai a rispondere con un cenno.
“Due bei pervertiti allora!” Disse lui avvicinandosi.
In piedi, al centro della stanza, zio Gaetano posò una mano sulla mia spalla e mi tirò verso di sé.
“Senti Paolè”. Proseguì fissandomi negli occhi. “Ora che sa la verità Alfonso non può più restare al paese. È rischioso”. Sibilò.
“Marzia è fuori controllo … LUI è fuori controllo … Che gli passa per la testa? Pensa davvero che può mettersi a fare il frocio qua, davanti a tutti?”. Fece una piccola pausa, in attesa di una ...