Roberta: i guardoni
Data: 12/04/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Aleppe, Fonte: Annunci69
... avessero voluto farci del male, avrebbero usato più precauzioni e forse avrebbero già agito.” “Mio marito ha installato delle sicure particolari per evitare i furti quando viaggia per lavoro, di conseguenza con quelle chiuse siamo al sicuro.” “Ok, ma certo non possiamo fare sesso con questi che ci guardano … dai rivestiti, che metto in moto e cercheremo un altro posto.” “Aspetta un momento”, disse allora Roberta, lasciandomi sul momento di stucco. “Se non ci fanno del male, lasciamoli guardare, che male c’è? Se questo è il modo migliore per permettergli di sfogare la loro sessualità, perché non accontentarli? Prendila come una buona azione!” “Che stai dicendo? Sono dei pervertiti … e poi a me non piace essere guardato mentre scopo.” “Ascoltami”, insistette ancora lei, “sono anni che gli uomini non mi guardano più. Quando ero al liceo, ero la più carina della classe e tra le migliori della scuola. Dovunque passassi tutti si voltavano a guardarmi e ricevevo un sacco di complimenti e favori per la mia bellezza. Adesso non mi guarda più nessuno. Giustamente i maschi voltano la testa per il sedere delle adolescenti, delle ragazze giovani, non certo per il mio.” “A me il tuo piace moltissimo …” “Lo so , non fare il cretino, ma non parlo di questo. Parlo della mia autostima.” Ad un parolone così non potetti che cedere. “E cosa dovremmo fare? Come vedi il mio cambio di umore ha avuto effetti negativi …” dissi indicando il mio pene afflosciatosi per la situazione. “Innanzitutto ...
... rilassati, mettiti a sedere tranquillo. A lui ci penso io.”
Tornai al mio posto, lei si alzò, si sistemò il reggiseno, pose le mani dietro la schiena, lo slacciò e, con grande maestria, se lo sfilò mantenendo comunque i capezzoli nascosti dalle braccia. Tutto questo continuando a guardare verso il finestrino del nostro sgradito spettatore. Quindi improvvisamente lasciò cadere il reggiseno e si voltò verso di me. Sporse quindi il busto verso di me mettendomi letteralmente un capezzolo in bocca e con la mano destra cominciò a massaggiarmi cazzo e palle. Alternando lingua e capezzolo nella mia bocca, l’asta cominciò a riprendersi e a diventare di nuovo dura. Roberta si voltò un attimo per assicurarsi che quello ancora la guardasse – e come poteva essere diversamente? – quindi abbassò la testa per regalarmi quel pompino che la volta precedente non avevo avuto il coraggio di chiedere. Lasciai perdere allora le mie titubanze, reclinai la testa e decisi fosse giusto godermi questo nuovo sviluppo. Roberta scosto i lunghi capelli biondi dietro l’orecchio e guardandomi, sorrise maliziosamente come a dire “vedi che avevo ragione”.
Dopo qualche minuto che Roberta muoveva la testa su e giù lungo il mio cazzo, riaprii gli occhi per accorgermi che gli spettatori non solo erano diventati due, ma erano anche scesi dall’auto e adesso strabuzzavano gli occhi l’uno dal parabrezza, l’altro dal finestrino. Ed ovviamente le loro mani si strusciano con forza sulle loro patte. “Adesso guarda”, mi ...