Club Tlazo – Capitolo 7
Data: 26/03/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... Incredibilmente, la felicità di Cristina crebbe ancora quando il calciatore estrasse il suo cazzo. Una nerchia di quasi una spanna e mezzo, dall’asta leggermente ricurva verso l’alto, una cappella lunga e grossa, rossa scura, emergeva per quasi metà dalla pelle. Una goccia trasparente colava dal meato, spandendo un profondo afrore maschile che fece bagnare ancora più Cristina e, sicuramente, la delusa Elisabetta. La ragazza aprì la bocca, sorridendo con gli occhi all’uomo. – Non potevi scegliere meglio, mio caro masc… Persa nello sguardo dominatore di Jiménez e dall’eccitazione che l’aveva invasa, Cristina vide arrivare il getto ma non ebbe il tempo di reagire, nemmeno di chiudere gli occhi prima che il piscio vi finisse dentro. Sputando il liquido giallo che le era finito in bocca, alzò le mani davanti al viso cercando di proteggersi. – Cosa… – gridò, totalmente confusa, disgustata, inorridita. – Basta, basta! Ma il calciatore, invece, continuò a puntare il suo cazzo contro Cristina, svuotando la vescica che sembrava non avesse avuto la possibilità di liberarsi una sola volta in tutta la notte, cercando di schivare le mani della ragazza a favore del viso. Rideva guardando la sua urina riversarsi sul piccolo seno della ragazza, schizzare sul tappeto che, solitamente, si bagnava di ben altri liquidi corporei. – Vedo che ti sei divertita, puttanella, eh? – disse. – Puliamo un po’ quella bega secca che hai in faccia. Quando il getto iniziò a perdere pressione e a ritirarsi tra ...
... il calciatore e la ragazza, l’unico suono fu il ridere cristallino di Elisabetta il cui volto, nascosto in parte da una mano che voleva celare le labbra, non poteva nascondere lo scherno che provava verso la sua competitrice. Cristina alzò la mano libera davanti a sé, le dita gocciolanti, guardando il liquido puzzolente che le colava lungo il corpo. – Ma cosa… – disse, confusa. Fissò il calciatore, un ghigno di disgusto che le distorceva la bocca. – Io… Mi hai mandato qui per fare sesso con te e… Poi tuo fratello ha… – Cosa? – esclamò il calciatore, divertito. – Io non ti volevo affatto qui, una rompicoglioni come te, una che si mette a disturbare i miei clienti, che si permette di urlarmi in faccia. Pensi davvero che voglia fottermi una come te? Sono i miei uomini che hanno frainteso e ti hanno portata qui invece che nel Tempio di Tlazolteotl, dove sono invece finite le tue comari, per le quali avevo in mente qualcosa di ben diverso. Ma non importa, i clienti si sono divertiti comunque con loro. – Indicò con un cenno del mento la faccia di Cristina. – Ma vedo che anche tu te la sei spassata. Cristina fu sul punto di reagire, ma il calciatore aveva già smesso di interessarsi a lei. Si era voltato verso Elisabetta, accarezzandole prima una gota e poi la gola. – Lei è la donna che voglio al mio fianco e nella mia alcova. A quelle parole gli occhi della mora scintillarono ed il seno gonfiarsi ulteriormente. – Sarei onorata a darti il miglior piacere della tua vita – disse con una ...