Quella troia di mia suocera.
Data: 22/07/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: pennabianca., Fonte: EroticiRacconti
... gioco, me l’ha misurato, venti centimetri lungo e dieci di circonferenza e, osservando lui, credo che quelle misure vadano dimezzate.
«Dai, vieni su, che ti scopo».
Le ordina sempre con un tono deciso. Lei esegue prontamente. Si appoggia al tavolo con i gomiti, lui da dietro l’infila di colpo. Dopo un gemito di finto dolore, inizia a godere, mentre lui l’afferra per i fianchi e la pompa velocemente. La sbatte e la chiama zoccola e puttana. Rapidamente la scopa, lei eccitata si agita e viene. Lui prontamente si sfila, la fa girare e lei, di nuovo in ginocchio, accoglie in bocca la sua sborra, intimandole di ingoiare tutto. Lei apre le labbra e lui le mette una mano sulla nuca e prende a pomparla in bocca: pochi movimenti e sborra. Lei serra le labbra intorno alla cappella e non ne lascia uscire nemmeno una goccia. Blocco la ripresa e mi allontano silenziosamente, fino all’uscita, poi, passo davanti alla casa e suono il campanello, richiamandola anche a viva voce.
«Signora Giulia. Signora Giulia».
Poco dopo apre la porta, mi guarda un po' stupita, saluto e spiego la mia presenza, quindi la porto a fare la spesa. Durante tutto il tempo, ho il cazzo durissimo. La guardo con occhi decisamente diversi, mi pregusto il potenziale che la ripresa fatta mi darà. La riporto a casa, torno nella mia e scarico sul portatile le immagini. Sono perfette! Mi eccito come un maiale nel vedere la troia succhiare, telefono ad Anna, che mi dice d'esser ancora bloccata nel traffico. ...
... Sembra una cosa lunga, ma mi avvertirà appena si riparte. Quindi prendo il pc e mi reco di nuovo a casa della suocera, che ora so esser sola. Appena entro la vedo cambiata; indossa una classica tuta da ginnastica che usa per stare in casa. Stupita per il mio ritorno, me ne chiede il motivo ed io la guardo: è in piedi, ritta e altera davanti a me, ed io mi scateno.
«Inginocchiati e succhiami il cazzo troia!»
Esordisco guardandola dritto negli occhi. Il suo viso si trasforma in una smorfia di puro furore.
«Brutto bastardo porco che non sei altro, come ti permetti di dirmi certe cose? Ti ha dato di volta il cervello? Sei impazzito?»
Si scatena a sua volta e fa partire un sonoro ceffone con la mano destra, che io blocco al volo.
«Stai zitta e succhia: agli altri sì, a me no? Guarda!»
Mentre trattengo il suo polso destro, costringendola ad inginocchiarsi, avvio il filmato dal pc posto sul tavolo. Noto il suo sguardo impietrito e di colpo si arrende all’evidenza: è in mio potere. Apro i pantaloni e le sbatto in faccia il mio palo durissimo e teso come non mai.
«Accidenti!... Ma sei …Sei… Hai… Un bellissimo…»
Non può aggiungere altro perché le ho già messo una mano sul capo e le spingo il cazzo in bocca. Succhia come un’idrovora. Mi piacerebbe schizzarle in gola, ma mi trattengo. La sollevo di colpo e l’appoggio al tavolo, dove dal pc continuano a scorrere le immagini. La giro e, senza tanti complimenti, le abbasso i pantaloni e appoggio il cazzo nello spacco ...