1. Quella troia di mia suocera.


    Data: 22/07/2018, Categorie: Incesti Autore: pennabianca., Fonte: EroticiRacconti

    Generalmente il rapporto suocera/genero, non è mai facile, specie se, come nel mio caso, ci si mette anche la propria madre a rompere le uova nel paniere. Le due donne, amiche da sempre, hanno sempre interferito nella vita mia e di mia moglie Anna. Fin da piccoli, io e lei ci siamo coalizzati per arginare le loro continue invadenze nella vita di tutti i giorni, e poi, da grandi, anche da sposati, hanno continuato a rompere. La nostra storia è da sempre caratterizzata dalla guerra nei loro confronti. Giulia, mia suocera, è una bella donna, alta un metro e settantacinque, quarta abbondante di seno, occhi e capelli neri, labbra carnose, culo alto e sodo. Veste sempre in maniera sobria: gonne lunghe sotto il ginocchio, maglioni che nascondono le forme, scarpe con tacchi alti, al massimo, cinque centimetri. Guai mostrarsi in pubblico in atteggiamenti lascivi o teneri, mai baciarsi davanti alla gente perché sconveniente, per lei l’immagine è tutto. Mia madre è la sua copia esatta, con l’aggiunta che ha sposato mio padre, solo perché incinta del suo datore di lavoro e questo l’ho scoperto dopo tanto tempo. Mio padre, buon’anima, morto dieci anni fa, era succube di mia madre. Mio suocero, la persona più tranquilla della terra, una persona dalla forma fisica minuta, basso, calvo, due occhialini che gli conferivano un’aria mite, tranquilla e, senza che lei se ne accorgesse, era diventato, col tempo, nostro alleato e complice: purtroppo ci ha lasciato due anni fa. Anna è decisamente ...
    ... diversa: forse è dovuto alla continua invadenza della madre che ci ha permesso di legare da sempre. Insieme abbiamo sempre fatto tutto quello che loro ci proibivano e, col tempo, da fidanzati, anche tanto e sano sesso; ovviamente a lei abbiamo fatto credere che siamo arrivati illibati al matrimonio. Da sposati le cose sono cambiate un poco. Abitiamo in una villetta, ovviamente nelle vicinanze delle paterne abitazioni, ma non abbiamo dato loro la chiave di casa nostra: almeno quando siamo soli in casa, possiamo fare tutto quello che vogliamo, come stare nudi, vestici come ci pare e scopare in ogni luogo. Dopo un periodo quasi calmo, dove la domanda più ricorrente era quando ci donate un figlio, cosa che al momento nemmeno ci passa per la mente, il lavoro ci ha quasi divisi. Anna, è stata trasferita in una filiale della banca, sita in una zona nuova nelle vicinanze di un grosso centro commerciale, posto dall’altra parte della città.
    
    La cosa, in sé e per sé, non è brutta, anzi, ma il problema è che, per andare o tornare, bisogna assolutamente percorrere la tangenziale e questo si rivela poco comodo: ci vuole circa un’ora e mezza ogni volta, anche se si percorrono pochi chilometri. Circa due settimane fa, mi chiama quando stavo per uscire dall’ufficio.
    
    «Amore, mi faresti un piacere? Ho promesso a mamma che sarei andata a prenderla per accompagnarla a fare la spesa, ma sono bloccata in tangenziale, dove c’è un grosso incidente e proprio non so a che ora torno; tu ci puoi ...
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