I racconti di Giò – 4. In ufficio con Riccardo e…
Data: 24/03/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Racconti Erotici,
Etero
Autore: GioiaFani, Fonte: RaccontiMilu
... solito! Te l’ho detto mille volte che non voglio salire in macchina con te quando hai quella roba dietro!»
«E tu sei la solita rompipalle! Tanto lo so che due piste te le vuoi fare anche te!»
In effetti ha ragione, lui sa che difficilmente dico di no ad una pista e lui gioca su questo. Prende un pezzo di carta rigida, bancomat o carta di credito non so di preciso, e su un piattino d’acciaio lucido prepara quattro strisce, due a testa. Arrotola una banconota e fa il primo tiro. Si stropiccia un attimo il naso e fa anche il secondo prima di passarmi la “cannuccia”. La infilo nel naso, mi abbasso sul piattino e faccio il primo tiro.
Sento subito bruciare e pizzicare, ma non ci do minimamente peso e faccio il secondo tiro. Anche io mi stropiccio il naso alleviando un poco il fastidio in attesa di sentire “la botta”.
Riccardo srotola la banconota e la batte sul piattino, con la carta rigida raggruppa la polvere rimasta e prepara altre due piccole strisce che raccoglie bagnando di saliva due sigarette e passandocele poi sopra. Me ne porge una, l’accende, poi accende la sua ed iniziamo a fumare.
La sigaretta “corretta” mi dà sempre un po’ di fastidio all’inizio ma passa velocemente man mano che la coca inizia a fare effetto.
Riccardo si rimette a guardare immagini porno, adesso la sua attenzione si sposta su eiaculazioni di ogni tipo: in faccia, in bocca, sul corpo ma soprattutto dentro fica e culo da cui poi cola fuori.
Continuiamo a parlare e più di una ...
... volta fa dei commenti su quello che vede nelle immagini studiando la mia reazione ma io cerco di non dargli soddisfazione. Stasera mi ha fatto abbastanza incazzare anche se la coca ha un po’ smorzato la voglia di prenderlo a pugni.
TOC! TOC!
Bussano alla porta, lui si alza subito e va ad aprire.
Per un attimo ho il terrore che possa essere un controllo della vigilanza o delle forze dell’ordine ma subito mi rendo che è una cavolata, hanno di meglio da fare che venire a controllare un ufficio al venerdì sera. Infatti quando apre la porta vedo spuntare Nicola e Luca, due suoi amici che ho già avuto modo di incontrare in passato una delle rare volte che siamo andati in qualche locale.
Si salutano, Riccardo li fa entrare e chiude la porta a chiave. Quando i due suoi amici mi vedono mi salutano quasi distrattamente e la cosa mi innervosisce ancora di più anche se ricambio cortesemente i loro saluti.
«Venite, sedetevi! Volete una birra?»
«Si, grazie.» Rispondono mentre si accomodano e Riccardo porge loro due Ceres prese dal cartone.
Fanno un brindisi ed iniziano a chiacchierare del più e del meno ma soprattutto di persone che io nemmeno conosco.
Alla noia pare non esserci più fine e mi muovo sulla sedia sperando che la serata passi in fretta perché mi sto davvero rompendo.
Probabilmente Riccardo, che intanto si è seduto nuovamente al computer vicino a me, se ne rende conto perché ad un certo punto propone: «Ci facciamo una canna?»
«Si, meglio!» Rispondo ...