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I racconti di Giò – 4. In ufficio con Riccardo e…
Data: 24/03/2023, Categorie: Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Racconti Erotici, Etero Autore: GioiaFani, Fonte: RaccontiMilu
... alle due scrivanie, vi sono un altro paio di armadi ed in mezzo c’è la porta che dà sul bagno. Sulla sinistra un’altra porta conduce agli altri uffici ed al magazzino. Riccardo si siede ad una scrivania ed accende il computer. Prendo la sedia dietro all’altra scrivania e mi metto di fianco a lui. Iniziamo a chiacchierare raccontandoci gli eventi della settimana appena trascorsa ed in particolare com’è andata al lavoro. Mentre parliamo avvia il browser e va su internet a cercare immagini porno. Visualizza diverse immagini di pompini, scopate e sborrate, prima con un solo uomo, poi anche con più uomini che vengono immortalati in diverse posizioni ma vedo che sembra principalmente interessato a doppie penetrazioni nella fica e nel culo. Qualche volta commenta ma per lo più è silenzioso mentre guarda le immagini. Ora inizio a rompermi veramente. Questa non è proprio la serata che avevo in mente, vedere immagini di sesso spinto non mi fa schifo ma sinceramente preferirei farlo invece di vederlo e basta. Per il momento però lui sembra più interessato a guardare che a fare. «Vuoi una birra?» Mi chiede ed io con sollievo accetto. “Almeno si beve qualcosa!”Penso mentre si alza ed esce dalla stanza andando verso l’altro ufficio dove so che c’è il frigorifero. Ma anche in questo caso le mie speranze si spengono presto perché dopo poco torna con in mano un cartone di Ceres. Mi fa schifo la Ceres, so che è una delle sue preferite ma per me proprio non ...
... piace. Apre le bottiglie e me ne porge una che inizio a tracannare sperando che almeno mi faccia effetto l’alcool. Riccardo si siede nuovamente e riprende a guardare immagini di sesso con più uomini. Dopo diversi minuti quando io ho quasi finito la mia Ceres vedo che infila una mano in tasca e tira fuori un pacchetto di cellophane contente una “sasso” bianco. So benissimo cos’è. Cocaina. Non serve che gli chieda dove e quando l’ha presa, tanto lui ha i suoi agganci, ma sa benissimo che non voglio se la porti dietro quando ci sono io, già più volte abbiamo rischiato che ci beccassero. Una sera i Carabinieri ci sono andati davvero vicinissimi. Dopo poco che lui aveva fatto un tiro mentre eravamo accostati al ciglio di una strada secondaria poco trafficata ci si è affiancata una pattuglia per un controllo. Lo hanno fatto scendere e uno dei due si è messo a controllare il lato guidatore. Il Carabiniere ha controllato sotto al sedile poi ha notato le mie gambe quasi nude, per via della minigonna cortissima e, continuando a guardarmi le cosce mi ha chiesto se era tutto apposto. Io prontamente gli ho risposto di sì e mi sono sporta verso di lui per attirare maggiormente la sua attenzione su di me in modo da sviarla dal portaoggetti dove si intravedeva ancora un po’ di polvere bianca. Alla fine ce la siamo cavata per un pelo, ma quella volta mi sono incazzata di brutto, finire in galera per colpa sua non mi va minimamente e glielo faccio notare anche questa sera. «Sei il ...