Mogli e donne
Data: 24/03/2023,
Categorie:
Etero
Tradimenti
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... giovane femmina vogliosa. Voleva farmi uscire di “zucca”. Curava che la guardassi ed avvicinandosi dalla mia parte del letto fece scivolare a terra terra la sottoveste e rimasta con solo gli slip fece alcuni aggraziati passi verso il letto ammaliandomi con le sue ballonzolanti tette. Mi superò schiacciandomi sul materasso per passare dal suo lato. Fu per me un movimento doloroso, mi schiacciò il pene. Si infilò così come era sotto le lenzuola. Messaggio chiaro, non si era messa la solita mise per dormire. Io avevo la gola semplicemente secca . Una sua mano si posò sul mio ventre constatando la mia rigidità. Disse ; però il mio maritino è un porcellino ,ha certi desideri… Spostò il lenzuolo portando i nostri corpi all’aperto poi si chinò. Non prese subito in bocca il mio uccello, ma posò le sue labbra sul mio petto e scese poi con piccoli baci fino ad arrivare con le sue dolci, morbide, labbra sul glande in attesa . Ero completamente rapito da lei ,dalla sua bocca, dalla vista delle sue curve e dal suo culetto , persino le sue mutandine erano motivo di gioia. Ma il piacere che provavo dalla sua bocca che si apriva per ingoiare il mio cazzo e che scendeva fino a prenderlo quasi tutto era unico. Scostai le mutandine e con le dita cercai il piccolo orifizio e con tutta la dolcezza di cui ero capace mi feci largo ed un dito entrò in quella oscura piccola caverna. Lei sollevò il capo e con sguardo lubrico accettò implicitamente il mio possesso e riprese ad occuparsi del “suo” ...
... cazzo. Gemette forte quando ad un primo dito ne aggiunsi un secondo e poi un terzo, ma non protestò. Il foro si allargava mentre accettava le mie tre dita. Era giunto il momento. Mia moglie cancellò in decimi di secondo anni di silenzi, di mute rinunce, di timori ancestrali e culturali. Un suo si, fallo, accompagnò ogni mio gesto. Sia mentre mi sollevavo per mettermi alle sue spalle che quando le calai le mutandine. Mi venne incontro per farselo infilare in figa sapendo perché e cosa volevo; era fradicia e mi sembrava di essere immerso in un caldo miele. Poi dopo un solo veloce” passaggio” ero pronto. Mi sfilai piano e lo poggiai tra i glutei facendoglielo sentire sull’ orifizio. Girò il viso e con voglia finalmente non nascosta disse: prendilo , inculami ,è tuo, sarà sempre tuo e spinse indietro il sedere per essere inculata con forza ed immediatamente. Ma io la rallentai , la tenni ferma , appoggiai il pene all’orifizio e feci una leggera pressione per entrare, volevo godermi il mio momento Entrai e cercai di essere lento senza farmi sopraffare dalla voglia di sfondarla crudelmente, di farle del male. La inculai e continuai , ma non potevo resistere molto . Mi morsi la lingua; pensai a quanto di brutto e spiacevole potessi ricordare per distrarmi dall’imminente venuta. Volevo farla godere prima di godere anch’io. Estrassi il soddisfatto pene dal suo culetto per andare alla mia preferita vagina. Come una vacca in calore disse: siiiiiii Il miele mi aspettava e con mio felice ...