1. Mogli e donne


    Data: 24/03/2023, Categorie: Etero Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

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    Prima parte
    
    Guardò l’ora : le 2.45 a.m. Fosse stato un giorno normale, avrebbe dormito alla grande già da tempo. Fosse stato un giorno normale. Quello che era accaduto, però, e di cui ancora non aveva ben chiara la portata, aveva disintegrato immediatamente il concetto di normalità: per quel giorno, di sicuro; per il resto dei giorni a venire, probabilmente. Sentì sua moglie farfugliare qualcosa nel sonno; la guardò, nella penombra della stanza. Come al solito, doveva dormire toccandolo con una mano o con un piede, poco importava, purché lo sentisse vicino. Come al solito era bellissima . Di giorno già dimostrava molto meno dei suoi trentacinque anni, con il suo viso innocente e fresco e quel corpicino esile e minuto; di notte, poi, mentre dormiva, assumeva quell’aria da bambina imbronciata che le toglieva ulteriori quindici anni. Si soffermò a contemplarle le gambe nude; sentì montare un’ondata di desiderio, ma la represse all’istante. Il suo sguardo, ora, era diventato duro e ostile. “Ma cosa hai combinato?”; lo disse solo muovendo le labbra, senza emettere alcun suono. “Cosa avete fatto?”, ripeté nella sua curiosa parodia di un pesce-insonne. Come se di notte anche i pensieri potessero essere sentiti, Donatella allungò una mano e gliela poggiò sull’avambraccio; disse qualcosa nello strano idioma dei dormienti, poi tornò a russicchiare. A quel continuo contatto notturno si era abituato subito ...
    ... e, sotto sotto, piaceva anche a lui, ma in quel momento non gli piacque affatto. Guardò disgustato il punto in cui la mano di lei toccava il suo braccio e si domandò se scostarla o far finta di niente. Optò per il subire passivamente quell’intimità non gradita con una persona che, improvvisamente, non riconosceva più. “Cosa sei davvero?”, pensò fissandola. Forse stava correndo troppo; forse, l’indomani, avrebbe trovato la risposta che si augurava; avrebbe ripensato a quella notte bianca e si sarebbe fatto grasse risate. Forse glielo avrebbe persino raccontato. Un sorrisetto idiota gli illuminò il viso, mentre fantasticava sulla sua reazione quando glielo avesse detto. Poi il sorriso morì e la bocca assunse un’espressione di dolorosa insofferenza, mentre i pensieri, con la velocità che solo essi hanno, lo conducevano repentinamente all’eventualità della risposta che non si augurava. Tornò a fissare Donatella con la fronte corrugata e gli angoli della bocca all’ingiù. “Se davvero è successo, come hai potuto?”, tentò di comunicarle telepaticamente. Si concentrò sulla sua fronte e riformulò il pensiero. Donatella? Donatela non si mosse di un millimetro; il tentativo di contatto telepatico era fallito miseramente. Non gli avrebbe raccontato nulla nel sonno; perciò, non gli restava altro da fare che aspettare l’indomani e scoprirlo da solo. Perché lo avrebbe scoperto, sissignore, e di questo ne era sicuro, così come ne era terrorizzato. Fissò un punto imprecisato del soffitto e ...
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