Non è un paese per giovani… cap. 5
Data: 14/03/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Pulcia, Fonte: Annunci69
Mentre Giuseppe guidava fischiettando in discesa lungo la strada che ci riportava verso il “paese”, io non riuscivo a smettere di sorridere ad occhi chiusi, ripensando alle ore passate a casa di Emma e Franco.
Sembrava di andare a trovare gli zii “strani” della famiglia, che ogni volta che li andavi a trovare non volevano più farti andare via e ti riempivano di cibarie e regali!
Come da copione il furgone era carico di ogni ben di Dio. Frutta raccolta questa mattina, avanzi del pranzo luculliano, abbastanza per sfamare tutti per un paio di giorni, e una enorme valigia “regalo speciale di Emma”.
Mi aveva confessato di averla preparata prima del nostro arrivo, riempiendola di cose che mi sarebbero tornate utili nei mesi a venire.
Subito pensai a completini e corredini per i miei futuri figli o ad abiti premaman per me, sapendo che avevano voluto così a lungo avere figli mi sembrava logico che si fossero preso avanti.
Cercai di carpirle altri indizi… ma non ci fu verso!
Riportando l’attenzione alla strada davanti a noi, con un piccolo barlume di orientamento dopo tutti i “giri” degli ultimi giorni, capisco dove siamo.
“La prossima a destra e siamo arrivati giusto?” Esclamo sicura di me
“Brava Bea! È proprio così” risponde Giuseppe facendo scattare la levetta della freccia.
“Devo imparare il “giro” prima o poi no?”
Silenzio imbarazzato per alcuni secondi… e poi scoppiano a ridere come due scemi.
Il furgone si ferma davanti al portoncino di ferro ...
... che dà accesso alla casa del “Sindaco”, e noi abbiamo ancora il respiro pesante dal ridere.
Giuseppe cerca di ricomporsi:
“Mi ha appena scritto Laura, dice che passerà a prenderti Ottavio più tardi quando avrai finito” un altro risolino sta per scappare a Giuseppe che resiste
“Ok perfetto” rispondo subito “così non mi devi aspettare….” Lascio in sospeso la frase mentre apro la porta e scendo dal furgone. Mi giro verso Giuseppe “….non mi devi aspettare mentre mi faccio riempire!” Concludo la frase con tono provocatorio e scherzoso, prima dì chiudere lo sportello in faccia ad un Giuseppe pietrificato!
Non faccio nemmeno due passi che sento Giuseppe scoppiare a ridere nuovamente all’interno del furgone.
Con un sorriso stampato sul viso suono il campanello affianco al portoncino e subito dopo sento la voce del Sindaco “la porta è aperta Bea, ti aspetto in soggiorno”
Spingo il portoncino di ferro mentre il motore del furgone si accende e Giuseppe percorre la stradina in retromarcia.
La casa del Signor Luigi sembra uscita da un servizio fotografico di qualche rivista. Una casetta in pietra, arroccata fra altre due case, “antica” ma perfetta, un arredamento confacente al proprietario. Librerie ricolme di libri e trattati, mobili importanti.
In sottofondo il borbottio della moka del caffè.
Seguo il profumo di caffè e arrivo in soggiorno, esattamente mentre il sig Luigi fa capolino dalla porta della cucina.
“Bentornata cara Bea, siediti pure” indicandomi ...