1. Piera, la portiera


    Data: 12/03/2023, Categorie: Tradimenti Autore: RoccoSifredda, Fonte: Annunci69

    ... stabile non erano mai state immuni.
    
    “Ahahah! Che state a combina'?! A belli!... Vie' qua, amore mio! Ahahah...”
    
    Troppe lampadine fulminate, troppi lavandini otturati, troppi quadri caduti avevano richiesto le sue attenzioni su tutti i piani del palazzo, per essere veri. Ed anche Piera, pare, c'era cascata.
    
    Mentre più tardi rientravo a casa il mio telefonino suonò. Era un SMS. “Mi passi a trovare domani? Alberto va al paese a mettere i fiori sulla tomba della moglie. È l'anniversario. Sarò triste”.
    
    'Fanculo l'America, 'fanculo Alberto, 'fanculo le piante e mia madre! Viva il culo! Il culo di Piera!
    
    L'indomani dal bar di fronte al palazzo, mentre nervoso sorseggiavo il quarto caffè, assistetti alla pantomima: baci e abbracci, abbracci e baci, roba che neanche fosse partito per la guerra; lacrime vere ed ancora baci e abbracci, abbracci e baci ed infine una bella soffiata di naso col fazzolettone estratto dal taschino sigillarono il commiato di Alberto. Forse fu solo una mia sensazione, ma potrei giurare che da lontano Piera mi avesse fatto l'occhiolino. Non lo so, non ne sono sicuro, ma voglio ricordare così.
    
    Appena la Panda di Alberto svoltò l'angolo, presi coraggio e mi incamminai. Suonai alla porta ed il sorriso di Piera, appena rivelato dall'aprirsi dell'uscio, cancellò ogni mia ansia. Mi tolse dalla mano il pacchetto che le avevo portato in dono, lo scartò velocemente, selvaggiamente, come un felino fa con la sua preda. Neanche si accorse dell'altro ...
    ... pacchetto, le deliziose ciambelline al vino del forno accanto che tanto piacevano anche ad Alberto e che finirono in un angolo della sale. “'Cuore di cane'! Ma come fascevi a... È l'unico di Bulgakov che non ho letto! Lo sai che il padre di suo nonno e il mio erano amici? Be', amisci, disciamo si conoscevano... Anche se la storia vera non me la ricordo più... me la raccontava sempre mio padre per farmi addormentare, quasi una favola... Sei gentile... E sei anche carino... Cavolo, se lo sei...”
    
    E mi baciò.
    
    'Fanculo Alberto! 'Fanculo Bulgakov! 'Fanculo Zelens'kyj! Un pezzo di fica di poco più di vent'anni mi stava baciando. Un pezzo di fica venuto dall’Ucraina, venuto apposta per baciare me. Un pezzo di fica che ogni volta che biascicava quelle “c” me lo faceva diventare ancora più duro.
    
    Mi ritrovai di colpo sul divano, con una lingua che mulinava nella mia bocca, con le mie mani incastonate su quei chiodi che erano i suoi capezzoli e con le mani di Piera che ravanavano nelle mie mutande.
    
    A riportarmi alla realtà fu uno schiaffo. Lo schiaffo di Piera seguito dal suo: “Se non mi fai male non godo”. Neanche finì la frase che me ne arrivò un altro, con l'altra mano sull'altra guancia.
    
    “Sai perché sto con quel vecchio? Sì, è buono, un santo, ma sci sto solo per due motivi: uno è perché mi mena, mi fa male, così io godo, cazzo se godo!” E mentre stava per avventarsi ancora contro di me, anche se le guance erano finite, riuscii a bloccarle le mani, la rovesciai sul divano e ...