Radiodiscovolante - Finale
Data: 20/07/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Hermann Morr, Fonte: EroticiRacconti
Padraig Kearny, irlandese, docente di fisica all'università di Dublino in anno sabbatico, nonostante gli sconvolgimenti causati dal disco volante aveva finalmente potuto avere il suo viaggio in Sardegna, come Lawrence.
Era affascinato dall'idea di una Irlanda nel Mediterraneo, con gli stessi megaliti, per questo cercava in particolare i siti archeologici, e al momento stava scendendo le scale del Pozzo di Santa Cristina, vicino a Oristano.
Aveva come minimo tremila anni quel posto, il pozzo sta in una sala sotterranea a cupola, di cui l'unica cosa visibile dalla superficie è il buco sulla cima, che lascia entrare la luce con una precisa angolazione, perchè i costruttori conoscevano molto bene l'ottica, oltre all'astronomia.
A Padraig piaceva disegnare schizzi a carboncino dei luoghi che visitava, aveva con se una cartella di fogli da disegno, si mise all'opera.
Concentrato, le parole della guida e di tutti gli altri visitatori si mischiavano col rumore dell'acqua e gli echi, senza più significati.
Un nuovo rumore si aggiunse che prima non c'era. Veniva da fuori ? Da dentro ? Sembrava una sirena d'allarme, ma lontana e dal suono strano, come quello delle conchiglie.
Alzò lo sguardo dal suo disegno, alcuni non ci facevano caso, ma il custode che faceva da guida era visibilmente allarmato, anche incredulo, portò la mano al telefonino e scambiò poche rapide parole con qualcuno.
Poi chiese l'attenzione di tutta la comitiva, parlando prima in italiano e ...
... ripetendo in inglese.
" Signori sono spiacente ! C'è una situazione di emergenza per cui devo sospendere la visita. Questo luogo deve essere sgombrato al più presto, vi prego di risalire la scala ordinatamente. Vi ricondurrò alla biglietteria dove vi sarà rimborsato il biglietto. Inoltre, se qualcuno di voi ha degli occhiali scuri, personalmente consiglio di tenerli a portata di mano. Se vedeste delle luci intense ricordatevi che possono fare danni agli occhi senza protezione. "
Troppo stupiti per potersi spaventare tornarono su per la scala, quel suono sconosciuto rimbombava sempre sulla stessa nota e si percepiva elettricità, nei capelli, sulla pelle, i peli si rizzavano anche sotto i vestiti, odore di temporale.
Era marzo, il primo marzo, un temporale poteva starci, ma non quel che trovarono appena tornati all'aria aperta.
Una coltre ribollente che riempiva interamente il cielo, traversata da lampi e bande luminose, azzurre, verdi, fino al viola.
Una aurora boreale.
Che a quella latitudine era completamente impossibile, e però Padraig stava vedendo con i suoi occhi.
Mentre uscivano dal muretto rotondo che circonda l'entrata del pozzo, vide anche dell'altro, delle colonne di fumo, o vapore, che salivano al cielo da diversi punti lontani.
Troppo lontani per capire da cosa originassero, ma emettevano lampi nel salire, come se fossero della stessa sostanza della nube.
Non fumo, plasma.
Era plasma ionizzato, non poteva essere altro e spiegava l'aurora, ma ...