1. Io e Andrea. Capitolo otto.’


    Data: 01/03/2023, Categorie: Trans Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    Io e Andrea. Capitolo otto.’
    
    Gli anni scorrevano veloci, quasi non ci accorgevamo come i compleanni e le feste comandate (cose che Andrea detestava come la peste), si avvicendassero. Anche se l’età fisica sembrava non apportare cambiamenti sui nostri corpi, la consapevolezza del tempo che trascorreva mi portava a fare alcune considerazioni per prendere decisioni sul nostro futuro. Lei sembrava sorda a qualsiasi ragionamento al proposito. Non si poteva parlare di convivenza ne tantomeno abitare più vicini. Unica novità, il cambio di atteggiamento di sua madre.
    
    Dopo qualche anno mi accettò in casa e, anche se non ricevetti mai un invitò a mangiare un piatto di minestra alla sua tavola, ci lasciava soli in salotto o nello studio di Andrea. In entrambi i locali un comodo divano ci permise di mettere in pensione (almeno per la stagione invernale) la station. Fare l’amore quando nell’altra stanza sua madre sapeva perfettamente cosa stessimo facendo chiusi dentro, le prime volte mi metteva fortemente a disagio. Dopo qualche settimana però ci feci l’abitudine. Sua madre quando uscivamo ed Andrea mi accompagnava in auto, si limitava a salutarmi con il minimo sindacale di cortesia. Dopo qualche mese iniziò a chiedermi quali fossero le mie intenzioni e, alla risposta che rimettevo tutto nella decisioni della figlia (che aveva difficoltà a decidere), scrollando il capo sottolineava come fosse sempre così con Andrea se doveva prendere una decisione importante.
    
    Mi confidava pure ...
    ... che da quando ci frequentavamo, la vedeva assumere comportamenti positivi anche nei suoi confronti. Me ne sentii lusingato, ma non risolveva il problema dello stallo nel nostro rapporto privo di qualsiasi progettualità nel futuro. La bella stagione continuavamo i nostri convegni amorosi nell’aia della casa in campagna. Quando si andava in canoa sul grande fiume le visite alla chiesetta sconsacrata erano costanti così come il nostro alberghetto che ci portava al perfezionamento dell’abbronzatura integrale a Paradise Beach. Tutto procedeva per il meglio e vi assicuro che mai e poi mai mi sentii demotivato o giù di tono. Ogni volta che la vedevo scattava la scintilla e mi incendiavo, non ero mai sazio dei suoi baci e del sesso con lei, qualsiasi fosse la sua disponibilità. Era una dipendenza fisica e psicologica.
    
    Se mi faceva arrabbiare per la sua intransigenza in merito alla volontà di mantenimento dello “Status quo” bastava le arrivassi vicino, vedessi quel suo volto da bella androgina gli occhi e capelli neri come il carbone e al primo bacio avevo già capitolato. Lei lo sapeva e qualche volta mi prendeva in giro per questa debolezza. Moltissimi atteggiamenti con il tempo li aveva cambiati. Facevamo sempre più sport assieme e le sue prestazioni in canoa piuttosto che in mountain bike erano di tutto rispetto. Andavamo anche al velodromo con i pattini in linea, dove primeggiava nello stile e nei tempi. Riuscimmo a convivere da me per qualche mese durante un autunno piuttosto ...
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