1. Quando la coppia è affiatata, l’intesa è perfetta!


    Data: 26/02/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: pennabianca, Fonte: Annunci69

    Piove. Sono appena uscita dall’ufficio e sto tornando a casa a piedi. Abito a poca distanza dal lavoro, ma sembra che tutto ad un tratto il cielo abbia deciso di ripetere il Diluvio Universale.
    
    Ho un piccolo ombrello che ho viene immediatamente distrutto dal vento. Lo butto in un cassonetto e cammino sotto la pioggia. Arrivata a casa vado in bagno, esco dai vestiti completamente fradici e entro nella doccia. Il getto d’acqua tiepida colpisce i miei seni. Il tepore dell’acqua mi ricorda molto lo schizzo del seme di un maschio, farmi sborrare sul mio seno prosperoso è una cosa che mi piace moltissimo.
    
    Sento il rivolo dell’acqua scorrere lungo il corpo, mi piego all’indietro e il tepore ora scorre fra le labbra dischiuse della mia vulva. Mi accarezzo i seni, sento i capezzoli turgidi, ho voglia di chiavare.
    
    Con la mente ripercorro l’ultima volta che l’ho fatto: appena due giorni fa!
    
    Ho voglia, mi sento inquieta, sento che la solita scopata forse non basta. Mi lavo, esco e mi avvolgo nella bianca spugna del mio accappatoio.
    
    Asciugo velocemente i miei lunghi capelli e vado in cucina per vedere cosa posso fare per cena. Fra poco mio marito ed i miei figli tornano e poi devo andare a riprendere la mia piccolina che sta da mia madre: lei ha solo due anni.
    
    Sono talmente assorta nel pensare che quasi non sento l’arrivo di Armando, mio marito. Mi abbraccia da dietro, sento il suo sesso quasi duro appoggiarsi al solco delle mie natiche:
    
    «ummuhhhumm.. che buon ...
    ... profumo ha la mia donna».
    
    Mi dice abbracciandomi forte, mi bacia sul collo, cosa che mi fa subito impazzire.
    
    Mi rigira, bacia e poi si accorge del mio stato d’anima un po' inquieto.
    
    Fissa i suoi occhi nei miei e vuole sapere quale sia il motivo del mio broncio.
    
    Mi osserva e, senza aspettare una risposta, mi spinge contro il tavolo della cucina, mi gira e mi si abbassa dietro. Sento la sua lingua farsi strada fra il solco delle mie natiche, mi lecca le umide labbra, mi sto eccitando, vorrei dire che fra poco arrivano i ragazzi e rischiamo di farci “beccare ” così, ma l’eccitazione che me ne deriva da quel che sta facendo è troppo forte, lo lascio fare e, in breve, mi strappa il primo orgasmo. Vengo!
    
    Si solleva, sento che ha armeggiato con la chiusura dei suoi pantaloni; immediatamente la dura cappella si appoggia all’imboccatura della mia fradicia figa e, con un colpo secco, entra dentro di me fino in fondo.
    
    Godo ancora e lo incito a scoparmi più forte. Mi pompa velocemente, godo, vengo soffocando il grido per non far troppo rumore. Mi fotte con forza, duro come piace a me quando lui è molto eccitato. Mi strappa l’ennesimo orgasmo e sento che mi sta pompando più velocemente, deve esser al limite anche lui, mi giro lo guardo con occhi languidi di piacere e, con un filo di voce, gli dico:
    
    «In bocca, sborrami in bocca».
    
    Lo sento affondare ancora qualche duro colpo, poi esplode. Ho appena il tempo di inginocchiarmi davanti a lui e appoggiare la violacea cappella ...
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