Mia moglie valeria - dopo i 40 anni - cambiamenti - capitolo 6 - le foto
Data: 19/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69
... guardai allo specchio. Quello che vidi mi piacque.
Ero orgogliosa di quell’immagine riflessa.
Sapevo di essere ancora in piena forma. Sapevo di poter piacere. Mi chiedevo se lo volevo.
Si, lo volevo.
E quindi presi la busta dal mio armadio.
Rovesciai il contenuto sul letto.
Sapevo cosa aspettarmi. Cioè, non completamente.
Elena aveva infilato dentro il sacchetto una serie di oggettini particolari.
Era stata rapida nel farlo, poiché non me ne ero accorta minimamente.
Oltre alle tre paia di scarpe ed alle confezioni con le autoreggenti, Elena voleva che utilizzassi, per la mia nuova identità, un vibratore, un plug anale (di quelli con gioiello), una mascherina nera in pizzo (che ritenni molto utile), un fallo di dimensioni che, invece, ritenni subito eccessive e uno stimolatore per clitoride (che non avevo mai usato prima di allora).
Ero pronta.
La parte emozionale di me aveva definitivamente scalciato quella razionale.
Non che non avessi ancora dubbi su quanto stessi facendo.
Ma la decisione di andare avanti era, ormai, definitivamente presa.
Andai ad accertarmi che la porta di casa fosse chiusa e, per stare più tranquilla, infilai le chiavi nella toppa, internamente, in modo tale che, se qualcuno avesse provato, da fuori, ad aprire, non ci sarebbe riuscito.
Sempre completamente nuda, andai nel salone e preparai il set.
Abbassai la tapparella e posizionai una sedia che sarebbe servita per il mio show.
Di fronte, sistemai ...
... un’altra sedia.
Sulla seduta di quest’ultima poggiai alcuni libri in modo tale da poterci mettere sopra lo smartphone.
Accesi la fotocamera e controllai l’inquadratura. Mi soddisfaceva.
Programmai l’autoscatto e corsi verso la sedia. Mi sedetti al volo. Aspettai lo scatto.
Tornai indietro e controllai la foto.
Perfetta!
Si vedeva il corpo di una donna completamente nuda, a gambe strette.
Si vedevano le tette. E mi piaceva quello che si vedeva.
Non si vedeva il viso. Ed era quello che volevo.
Il set era pronto.
Misi lo smartphone in modalità aerea per non essere disturbata.
Tornai in camera da letto e mi preparai.
Aprii una confezione di autoreggenti. Nere e velate. 15 denari.
Non mi sfuggì che non avevano il rinforzo sulla punta.
Le dita dei miei piedi, smaltate di rosso fuoco, rimanevano perfettamente visibili.
Le indossai entrambe.
Guardai sul letto. Non trovai più niente che potesse completare il mio abbigliamento, scelto per l’occasione da Elena.
Elena aveva deciso che non mi servisse né un reggiseno, né le mutandine.
Ero quindi praticamente già pronta.
Mi tornò in mente la battuta sul cazzo di Rocco Siffredi.
Convenni con Elena. Non mi serviva altro.
Se dovevo esibirmi, per gioco, ma anche per vedere se fossi stata in grado di eccitare, di stimolare fantasie, di sentirmi desiderata, beh, allora aveva ragione Elena. Non mi serviva altro.
Indossai le scarpe. Le stesse che avevo provato nella camera da letto di ...