Mia moglie valeria - dopo i 40 anni - cambiamenti - capitolo 6 - le foto
Data: 19/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69
... violenza.
Lei era alla pecorina.
Ho mollato la presa sui fianchi e le ho poggiato le mani sulle sue spalle.
Spingevo con forza dentro di lei mentre, con le mani sulle sue spalle, la tiravo verso di me.
Lei ha inarcato la schiena.
La sua figa era un lago. Non ricordavo di averla mai trovata così bagnata, in passato.
Mi sentivo eccitato come non mai.
“Mettimelo nel culo”, mi ha detto Valeria.
“Come?”, io.
“Dai Ste, scopami nel culo”.
La consapevolezza che mia moglie fosse cambiata e che si stesse lentamente trasformando nella donna sessualmente spregiudicata che avevo sempre desiderato mi fu confermata anche da quella sua richiesta, mai fattami prima nel corso del quarto di secolo che ci aveva visti uniti.
La accontentai, evidentemente.
Con Valeria, in quel momento, con quella richiesta, era iniziato un percorso che non sapevo bene dove ci avrebbe condotti. Ma era un percorso che volevo (volevamo) assolutamente percorrere. E volevamo farlo insieme.
Quella sera le sborrai nel culo.
Non riuscii a trattenermi. Non l’avvisai del mio imminente orgasmo.
Le schizzai nell’intestino cinque volte.
In passato mi sono sempre preoccupato del piacere di mia moglie.
Quella sera me ne sono fregato.
L’imperativo, il mio, era godere di mia moglie.
E l’ho fatto come non mai in precedenza.
Lei, indubbiamente, avrebbe avuto i suoi spazi per farlo, nell’imminente futuro.
Ci addormentammo nudi.
Ebbi solo l’accortezza, prima di ...
... abbandonarci al risposo ristoratore, di tamponarle, con alcuni fazzoletti di carta, la mia crema che fuoriusciva dal suo anellino posteriore.
Appallottolai i fazzoletti sul comodino e, con l’odore forte e pregnante di sesso, ci abbandonammo tra le braccia di Morfeo.
La mattina mi sono alzato prima io, come sempre.
Sono andato in cucina, ho preparato il caffè e sono tornato in camera da letto.
I nostri figli dormivano.
Sul vassoio, oltre alle due tazzine, c’era il suo smartphone.
Mi guardò sorpresa, con aria interrogativa.
“Voglio vedere i due uomini che ti interessano”, dissi.
Arrivai a casa.
Mi sentivo colpevole. Eppure non avevo fatto niente di male.
Nascosi immediatamente la busta di stoffa, che Elena aveva riempito di tante cose, dentro il mio armadio, dietro i maglioni.
Ed aspettai di avere un po’ di tempo libero tutto per me.
L’occasione mi si presentò, anzi, la provocai, qualche giorno dopo.
Finsi un piccolo malessere e me ne rimasi a casa, anziché andare al lavoro.
Mio marito ed i ragazzi uscirono, i primo per andare in ufficio, i secondi per andare a scuola.
Avevo tutta la mattinata per me.
Presi un caffè. Non mangiai niente.
Lo stomaco era chiuso.
Nervosismo, emozione, eccitazione, tutte sensazioni che non contribuivano a farmi stare tranquilla.
Feci una lunga doccia calda.
Misi lo smalto rosso sulle unghie di piedi e mani.
Aspettai che asciugasse.
Mi truccai.
Ero in camera da letto, nuda e truccata. Mi ...