1. In attesa di una radiografia


    Data: 19/02/2023, Categorie: Racconti Erotici, Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... sorella. Tra baci e carezze è arrivata l’oscurità ed anche l’appetito; è stato naturale che l’invitassi a cena in un ristorante alla moda da queste parti anche molto frequentato. Il posto assegnato con la prenotazione era in un angolo; un tavolino per due persone molto ben addobbato, cosa che lei ha gradito molto. Nell’attesa delle pietanze ho avvertito qualcosa che si muoveva sotto il tavolo. Era il suo piede che mi accarezzava inizialmente la caviglia, poi è salito sulla gamba ed infine, piano piano, fino su tra le cosce. Non mi importava di quello che poteva pensare la gente o se poteva vederci. Quello era un esplicito invito al contatto tra i nostri corpi. Sorridendo le ho detto “Sei in voglia di carinerie? Lo sai che le tue sono sempre piacevoli e che le aspetto con piacere” “Ma non mi dire! Credevo che ti dessero fastidio! Volevo vedere fino a che punto avresti resistito alle mie sollecitazioni. Ti sto eccitando?” “Come lo hai indovinato? Hai i piedi indovini o mi si legge in volto?” Siamo andati avanti nei discorsi durante la cena di questo passo. Finito di cenare, Daniela, senza indugi, mi ha proposto di passare il resto della serata a casa mia in campagna per essere più tranquilli ed avere il massimo dell’intimità. Siamo usciti dal ristorante abbracciati, eccitati e strafelici avviandoci verso casa. Durante il percorso mi baciato e accarezzato aprendomi la camicia, passando le sue mani delicatamente sul petto stuzzicando anche i capezzoli. “Stasera ho voglia te. ...
    ... Si vede?” Arrivati a casa ho spento le luci per creare un po’ di atmosfera accendendo delle candele creando la penombra nella stanza. Ho creato la situazione classica che le donne vogliono per far l’amore. Le ho levato la giacca e ho iniziato a spogliarla mettendomi alle sue spalle e baciandole il collo, l’orecchio e poi ancora il collo soffermandomi e poi continuando nuovamente, mentre nel frattempo piano piano, sbottonavo la camicetta. Daniela ha voltato il viso inclinando il collo per essere baciata. Era già arrapata. Con le mani le toccavo il seno sentendo i capezzoli turgidi sotto le mie dita. Tolta la camicetta, le ho sbottonato la gonna aprendole la cerniera. Mi sono inginocchiato all’altezza dei suoi glutei, le ho abbassato la gonna e, lentamente, le ho sfilato il perizoma. In quella posizione mi è stato facile allargare leggermente i glutei e ho pensato che leccarli, facendo esplorare la schiena alla lingua, fosse un piacere sia per me che per lei. Sono arrivato a leccarle anche il suo buchetto posteriore ed ho, poi, proseguito il lavorio di lingua risalendo a leccare e tastare ogni vertebra del suo corpo dalla schiena fino al collo. Arrivato lì ho avuto difficoltà a controllarmi, l’eccitazione era troppa e volevo sfogarmi. Mi sono seduto su una sedia, l’ho fatta avvicinare traendola a me in modo delicato, in modo da avere i suoi capezzoli all’altezza della bocca. Con le mani iniziato ad accarezzarle delicatamente l’interno coscia mentre con la bocca le ho leccato e ...
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