La sorella bisbetica.
Data: 16/02/2023,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: Guzzon59, Fonte: RaccontiMilu
... tra qualche anno sarà completamente diverso!
“Non credo! Quando uno è peggio di un animale! Lo resterà per sempre!
“Certo che tu non fai sconti! Ma perché non provi ad andarci d’accordo? È tuo fratello!
“Mamma! Stendiamo un velo pietoso! Con quell’idiota, non c’è nessuna possibilità di intesa! È stupido come una gallina, e non ha rispetto di nulla!
La mamma la fissava come per dire “senti chi parla!
Ma si guardava dal contraddirla, perché irascibile come era, sapeva che sarebbe esplosa in uno scatto di rabbia incontenibile, venendo investita da contumelie indicibili. Era meglio non stuzzicare il cane che dormiva.
Quel giorno, la mamma le raccomandò di tenersi a distanza da me, ed evitare litigi inutili.
“Sabrina tra un ora devo andare! Mi raccomando con tuo fratello! Ti prego evita di scontrarti con lui! L’ultima volta mi ha chiamato la vicina di casa, preoccupata, perché sentiva urla disumane!
“Non ci sono problemi! Da qualche tempo, quello idiota non si fa vedere in giro, si chiude nel bagno e ci resta ore e ore! Meglio, così se ne sta alla larga!
La mamma sorrise dell’ingenuità di Sabrina, che non aveva capito la situazione.
Tuttavia, non era così sprovveduta ed acqua e sapone, come voleva far credere. Le sue esperienze le aveva avute e come, anche se i ragazzi, dopo aver conosciuto il lato oscuro del suo carattere, scappavano via, a gambe levate.
Qualche ora dopo.
Ero intento a giocare a subbuteo, calcio da tavolo, e, come di ...
... consueto, cominciai a fantasticare sulla professoressa di Francese. In pochi minuti mi trovai a gestire un tormentone inguinale insopportabile. Proprio quella mattina la professoressa di Francese, si era presentata vestita in modo così succinto, da offrire il massimo della provocazione possibile. Una minigonna a campana, con balze, esaltavano le sue meravigliose cosce abbronzate, che si svelavano magicamente quando si sedeva o si appoggiava alla scrivania. Più immaginavo quelle splendide cosce e più cresceva in me il desiderio di soddisfare quel tormento. Alla fine cedetti ai sensi e corsi in bagno, per unire l’utile al dilettevole. Mi ero comodamente seduto sulla tazza del cesso, pantaloni e slip calati fino alle caviglie, ginocchia separate al massimo, a sollazzarmi il cazzo, con una piacevole pugnetta, muovendo la mano sue giù, saldamente cinta attorno al tubero.
Tenevo gli occhi chiusi, per favorire efficacemente l’attività onirica e l’afflusso di immagini nella fantasia. Sopratutto i particolari delle cosce spalancate, che la professoressa di francese, inavvertitamente, concedeva alla vista, ogni volta che si alzava.
Più l’immaginazione ferveva nella mia mente, più incisivi erano i movimenti della mano, fino a quando il primo stimolo si presentò alla radice del cazzo. Come d’abitudine, puntai il cazzo verso l’interno della tazza del cesso, pregustando la sborrata imminente, che mi avrebbe provocato quella meravigliosa sensazione di godimento e di benessere.
Proprio in ...