1. Vecchie amicizie, nuove emozioni


    Data: 13/02/2023, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: ilcastigatore, Fonte: RaccontiMilu

    ... aspettavo questo momento da anni. Ehi, ma cosa stai nascondendo lì? Hai un’erezione? Allora ti piace essere un cornuto. Guarda che bel paio di corna che la tua amata fidanzatina ti sta mettendo con un vero uomo come Stefano’.
    
    Mi faceva molta pena, ma allo stesso tempo non volevo affatto perdermi quell’occasione così ghiotta. Decisi però di farla finita con questa inutile umiliazione verbale del mio amico, così le presi la testa e gliela spinsi verso il mio cazzone. Lei aprì la bocca e avvolse le labbra intorno alla mia cappella, poi scese e si spinse fino a metà dell’asta, a mo’ di soffocone. Continuò a pompare così per un po’, poi si alzò ed esclamò: ‘Hai un attrezzo veramente da urlo, cosa mi sono persa in tutto questo tempo! Poi che odore da maschio vero che hai! Sono più brava di Chiara, che dici?’.
    
    Sghignazzò malignamente, guardando verso il povero Jack, e riprese subito il lavoro: iniziò a prendermi in bocca le palle, una dopo l’altra, poi mi leccò il frenulo e mi mordicchiò l’asta. Io ero eccitato come non mai, le scostai le spalline e riuscii a prendere in mano le sue mitiche tettone, che avevo così a lungo desiderato. Mi accorsi che non portava il reggiseno, quindi aveva dovuto per forza di cose pianificare questa ...
    ... eventualità: scoprirlo mi fece eccitare ancora di più. Mentre io continuavo a palparla e a stuzzicarle i capezzolini, lei cominciò a pompare con foga la mia nerchia.
    
    Il povero Jack, sconsolato, fece per passarle un fazzoletto, implorandola: ‘Ti prego, almeno non farlo venire in bocca!’. Lei si voltò con un ghigno maligno, poi si alzò un attimo: ‘Non ci penso nemmeno. Questo cazzone me lo voglio godere fino in fondo, e non c’&egrave niente che tu possa fare per fermarmi’. Dopodiché riprese possesso della sua conquista e ritornò a succhiarmi con la stessa foga, finché io giunsi al culmine: sparai cinque o sei getti caldi nella sua boccuccia. Si rialzò, ci mostrò la mia sborra che nuotava nella sua bocca, e subito dopo ingoiò tutto.
    
    Mi diede un bacio appassionato con tanto di lingua, che apprezzai molto, poi prese la sua borsa, tirò per un braccio il povero sconsolato Giacomo e si avviò verso l’uscita, non prima di avermi detto con un bel sorriso: ‘A presto, mio bel cazzone!’. Io rimasi seduto una decina di minuti per riprendermi e metabolizzare il tutto, dopodiché andai a pagare per tutti, e ne fui ben contento, e tornai a casa con una bella passeggiata all’aria aperta. Mi addormentai come un sasso, felice come non lo ero da tempo. 
«12345»