Io, mia sorella e mia madre… 500 anni fa - vittime dell’inquisizione (x)
Data: 12/02/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: pollicino, Fonte: Annunci69
... a lei le nostre colpe…
La presero e la condussero via dalla nostra vista, e tememmo di non riverla mai più…
Poi, l’Inquisitore dispose di interrompere il nostro giudizio, e fummo calati dai patiboli e ricondotti nudi alle nostre celle…
5. Il processo di nostra madre.
Gertrude, come detto, aveva 45 anni, era una donna ancora piacente anche se ne dimostrava 20 di più a causa della dura vita che si conduceva, e fisicamente era assai simile alla figlia…
Nel buio della cella, stava meditando sul da farsi, su ciò che avrebbe detto: voleva morire insieme a noi (perché ormai il nostro destino era segnato), e non rischiare di sopravviverci…
Una madre, è capace di cose inimmaginabili!
Aveva perduto la cognizione del tempo quando, improvvisamente, due armigeri con in mano una torcia accesa, erano andati a prenderla…
Gli astanti eravamo gli stessi di prima, tranne Candida (rimasta in cella poiché troppo prostrata), nostro padre e Teodoro.
Era sola, povera mamma! Noi almeno eravamo in due a farci coraggio!!
Questa volta i presenti erano disposti a cerchio, e lei fu posta al centro, in prossimità di un palo. Era vestita come quando aveva firmato la sua condanna, come una donna dell’epoca: una semplice camicia bianca lunga fino ai piedi, solo che allora aveva una fascia che le cingeva la vita e sopra un bel corpetto stretto in vita che ne esaltava magnificamente i fianchi…
A me, avevano legato i testicoli, ai quali avevano sospeso delle zavorre ancora più ...
... pesanti della volta precedente…
L’inquisitore, diede ordine di toglierle la veste…
Ora, quella camicia era allacciata sul davanti, e fu un attimo per i servitori aprirla e farle scivolare lentamente l’abito a terra, ai suoi piedi…
Nel mentre la stoffa scendeva, come una sorta di sipario, si svelava un corpo magnifico, completamente nudo (poiché all’epoca non portavano slip), degno di una ragazzina, a tal punto che – nonostante i dolori – mi ritrovai a esclamare sottovoce:
- “Uaooooo, mamma…”
Ed era il minimo che potessi dire, infatti una pelle liscia, senza rughe… una quarta misura abbondante di tette, leggermente tendenti verso il basso (appena appena, il giusto per eccitare anche i morti…) mi stavano ipnotizzando… sopra, delle areole abbastanza chiare e perfette che sembravano disegnate da Michelangelo… e sopra ancora, due capezzoli belli carnosi che la situazione avevano fatto inturgidire (lo si capiva dal fatto che per un momento l’indumento vi era rimasto come “appeso”).
Scendendo, i miei occhi non riuscivano a credere che ciò che si svelava era davvero mia madre: i fianchi immensi, che disegnavano quasi una linea retta con il seno tanto erano larghi… la pancia, così voluminosa, che faceva “sprofondare” l’ombelico, chiuso, in una consistente depressione…
E già questo era tanto per me: non vedere nemmeno un centimetro di stoffa su quel corpo fantastico mi faceva eccitare di brutto…
Ma mamma era molto altro: quella pancia, andava poi a cadere sul ...