La ragazza troppo bella - Parte 6
Data: 09/02/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti
Eravamo in una piccola cabina. Probabilmente quella dell'equipaggio. Elena aveva le labbra tumefatte ed era piena di lividi ovunque. Io no avevo qualcuno, ma non si erano accaniti su di me. Non avevamo avuto ancora modo di parlare. Quando ci avevamo provato nel furgone un paio di ceffi ad entrambe ci aveva ammutolite. L'uomo che ci sorvegliava era uscito sulla plancia. "Elena, che ci faranno" le chiesi. Ero terrorizzata. Al limite psicologicamente, vivevo una storia incredibile, un avventura che mai credevo mi sarebbe capitato. Rapita. Nel mio mondo succedeva solo a quelle ragazze che "appartenevano". Le vedevamo molto di rado, specialmente nelle feste "erotiche". Party organizzati in discrete location dove ci si receva in maschera e succedevano cose indicibili. Molte di queste cose indicibili di cui vere e proprie torture subite per lo "show". In un modo o nell'altro erano costrette, e soffrivano. Chi mi avrebbe cercata? mi chiesi. I miei genitori con cui non mi parlavo più? Mio fratello di Roma che oltre ad approfittarsi di me mi disprezzava nemmeno troppo apertamente? Il mio portiere? Il ragazzo di cui non ricordavo il nome che mi aggiustò lo specchio? Ero affianco. Amante occasionale. Orecchio attento. Motivo di vanto per gli uomini. Ma ero sola. Qualcuno si sarebbe dispiaciuto della mia sparizione, forse cercata, ma nessuno avrebbe mosso cielo e terra per ritrovarmi. Elena era un disastro in viso. Le lacrime non cessavano di colare scavalcando quelle asciutte e ...
... facendole sembrare delle righe sul viso tumefatto. Guardarla mi faceva stare malissimo. Gli uomini che l'avevano picchiata ce l'avevano particolarmente nei suoi confronti. Urlavano in russo mentre la picchiavano. Era evidente che volevano farle pagare qualcosa. Mi chiesi se si trattasse solo della fuga, se la mia amica non mi avesse mentito, se non avesse rubato che ne so, soldi, brillanti. Mi vennero mille dubbi, ma ad un certo punto la porta si apri bruscamente ed entrarono tre uomini. Il terzo era nuovo. Ben vestito, barba tagliata, cappelli in ordine. Ci guardava e sorrideva. Eravamo topi presi all'angolo, e lui si leccava i baffi. Ci parlò in russo. Elena grugni. Non riusciva a parlare. Il piede dell'uomo le colpi bruscamente il viso mandandola a sbattere contro la parete della piccola cabina. Cominciai ad urlare prima che l'uomo guardandomi fisso si mettesse in dito sulla bocca. Capi subito e mi rintanai cercando di farmi piu piccola che potessi. L'uomo si rivolse a me in russo ma risposi con la testa che non capivo. "Italiano?" mi chiese. Risposi di si. "Come ti chiami?" mi chiese. "Monica" dissi a voce bassa. "Bene Monica, noi ora divertire" disse con un pronunciato accento russo. Poi disse qualcosa ai due uomini che erano con lui e risero tutti. Uno di loro andò a chiudere la porta. L'altro invece cominciò a togliersi la cinta dei pantaloni. Quello che aveva chiuso la porta fece immediatamente lo stesso mentre il terzo uomo guardava con un occhio maligno. Senza molti ...