1. Prima volta al club privè


    Data: 07/02/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Autore: Lunatici2, Fonte: RaccontiMilu

    Bene vedo che il titolo di questo scritto ti ha indotto ad aprirlo.
    
    Allora in questo caso posso condividerti quelle che io amo chiamare in modo autoironico “Le mie memorie”. Ho deciso di scriverle dopo che numerosi amici conosciuti in chat (sia uomini che donne) si erano detti interessati allo scambismo ma incapaci di affrontare il discorso col partner. Ho pensato di poterli aiutare mettendo nero su bianco la mia “prima volta”. In modo tale che ognuno possa fare delle scelte oculate ben sapendo a cosa si va incontro. Su questo argomento ritengo sia meglio essere chiari. Nascondere o alterare la realtà porterebbe solo ad amplificare I problemi successivamente. Quindi… buona lettura a te e (se lo riterrai opportuno) anche al/la tuo/a intransigente partner. Da parte mia resto a disposizione per chiarimenti.
    
    Ero molto perplessa se non addirittura arrabbiata la prima volta che mio marito mi propose di andare al club privè. Ho accettato quasi come una sfida. D’altronde, mi dicevo, non gli avevo mai fatto mancare niente dal punto di vista sessuale. Tutti i giochini perversi che avevamo imparato guardando assieme ore e ore di filmati porno. Anale e ingoio compresi ! Lui si schernì dicendo che non avremmo fatto sesso ma solo guardato. Ammetto che nonostante le sue rassicurazioni mi frustrava parecchio l’idea che Lunatico mi avesse chiesto questo perché non era soddisfatto di me. Ma allo stesso tempo la cosa mi incuriosiva, anche se non lo avrei mai ammesso. Così, ...
    ... indossando i veli della mogliettina ferita nell’orgoglio, accettai … “ma solo per guardare” precisai. Ricordo ancora quella prima volta. Abbiamo scelto il club che le recensioni su Internet davano come il più distinto e riservato della città.
    
    Per entrare dovemmo annunciarci tramite un videocitofono. Quando la porta si aprì ci ritrovammo in quella che intuii essere la reception, una sorta di anticamera completamente isolata dal resto del locale. Chi era fuori e chi era dentro non aveva modo di vederci o di entrare in quella stanza assieme a noi. Il titolare ci accolse con un sorriso smagliante.
    
    L’atteggiamento della persona dapprima mi convinse dell’idea che mi ero fatta (poi chiaramente smentita da quanto successe dopo) che quel tipo di locale fosse frequentato solo da mignotte disposte a tutto e single disposti a pagarle, ben sapendo che le signorine avrebbero solo recitato la parte della brava mogliettina che di notte si trasforma in una dea del sesso.
    
    Ci chiese i documenti, il test HIV (non più vecchi di tre giorni come recitava a chiare lettere anche l’avviso sul bancone) e di consegnare tutti gli strumenti multimediali in nostro possesso (anche questo evidenziato a chiare lettere dall’avviso sul bancone che aggiungeva anche un minaccioso riferimento ad un eventuale coinvolgimento dell’autorità giudiziaria in caso di inadempienza). Ammetto che tutto questo mi tranquillizzò non poco.
    
    Poi ci fece accomodare facendo scattare la serratura di una seconda porta che dava ...
«1234...9»