1. Fino in fondo, figlio mio


    Data: 07/02/2023, Categorie: Maturo Tabù Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... tutti quei sogni che lo hanno reso pazzo di me, di sua madre, che poi ci hanno portato a questo inenarrabile atto di amore, ma nero, nero come la pece. La mia mano tesa riceve nel palmo il pene e la sacca con le sue palle. Una meravigliosa, morbida massa calda, lievemente umidiccia; distinguo perfettamente il suo coso, una specie di spesso serpente, lo stesso che, da piccolo, gli lavavo tutti i giorni, spesso prendendolo in giro. Adesso non è rigido come avrei creduto ma, pur se morbido, è spesso, e lungo. Lui l’ha sempre avuto bello grande!
    
    A tenere il pene in mano e a sentirmi frugare in figa, mi perdo definitivamente… non sono fatta di legno! La menopausa è passata da un pezzo, sono oltre sette anni che ho ripreso il controllo definitivo della mia femminilità.
    
    Adesso grondo dalle grandi labbra, lui continua a ispezionarmi dentro e sento che l’amore lascia il posto alla lussuria, infatti va avanti e indietro, in fretta, poi piano; poi esce e mi preme il clitoride, per stuzzicarmi: vuol farmi venire. Il cazzo gli diventa enorme e durissimo, lo stringo tra le dita, vibrando per le potenti emozioni.
    
    Arretra… ma ancora non mi prende. Vuol farmi venire, e ci riesce in poco tempo, perché mi sorprende, cogliendomi impreparata: si abbassa, come se sapesse cosa mi rende folle di piacere. Affonda il suo viso nella mia “natura”, si bagna di me. S’imbratta la bocca e lo sento sguazzare felice, dietro il sedere, si muove in fretta con tutto il viso, ma con le labbra e la lingua ...
    ... mi marca come un forsennato. Succhia forte le piccole labbra e il clito, è questione di un attimo, poi perdo ancora il controllo e cado nell’orgasmo. Cedo, divarico le cosce, lascio che la mutandina raggiunga il pavimento e la allontano con il piede. Sono aperta: gli vengo sulla lingua, che non si ferma più. Con uno sforzo inaudito, faccio del mio meglio per non farmi sentir mugolare; mi mordo le labbra a sangue… ma intanto tremo tutta. Lui è grande, lo sa che sto venendo. Pazza di piacere, vorrei morire.
    
    Non ci fermeremo più…
    
    Come faccio a dire che non voglio che accada? L’atmosfera, nella mia cucina, si distende un poco; mi da il tempo di riprendermi. Posso mai fermare tutto adesso? Che differenza fa, ormai? E’ successo quello che non doveva mai succedere. Credevo di sacrificarmi per il suo piacere, invece sono io, soltanto io, colpevole, adesso.
    
    Forse a quarant’anni, forse con il marito lontano; una donna nel pieno del vigore, forse si poteva tentare di giustificare… non una “vecchia” come me. Non ho giustificazioni, Adesso che sono appagata, comprendo la situazione con estrema lucidità… ma lui mi impedisce di pensare ancora.
    
    Non posso trattenere un piccolo grido. Senza preavviso mio figlio approfitta di quanto sono lubrificata dagli umori, per infilarmi col cazzo, di botto. Mi ferma l’aria nei polmoni! Sono tutta piena di lui, e com’è grosso… mi ha divaricata di brutto. Altro che pensare con lucidità… io mi sento svenire dalla lussuria.
    
    Dopo lo smarrimento ...