Ti monto sui monti
Data: 06/02/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Racconti 69,
Racconti Erotici,
Incesti
Autore: Key_Seven, Fonte: RaccontiMilu
... sigaretta. In casa il fumo era assolutamente bandito e io non avevo mai trasgredito alle regole della mia zia. Il freddo della sera mi solleticava dolcemente le palle sotto alla vestaglia e ammetto che era una sensazione piacevole che mi aumentò l’erezione. A un certo punto, in automatico, il cazzo mi schizzò fuori dalla vestaglia durissimo ed eretto sul petto come una bandiera… Visto che Olga riposava e non c’era altra figa a disposizione conclusi che la cosa più pratica era farmi una sega mentre con la’altra mano mi finivo la sigaretta… Non sono uno che conclude presto quando scopa e di certo con le seghe non vado più in fretta quindi dopo venti minuti ero ancora lì, sul balcone, a farmi la mia pippa…. Ero a buon punto quando sentii delle voci… Il balcone di zia dava su un piccolo vicolo dove non passava mai nessuno quindi la cosa mi lasciò stupito. Nascosi l’erezione meglio che potevo sotto la vestaglia e aspettai. Erano tre sfigatone sulla quarantina che, da come intesi, erano andate a messa. Quella che teneva banco di chiara provenienza meridionale visto l’accento, era una nanetta bruttina in jeans egiubbotto. Capelli neri arricciati aartificialmente, faccia mascolina…. Il volume della sua voce era il triplo delle altre e la sua sapienza pareva infinita…. Le altre due, che parlavano poco e annuivano molto erano di qualche paese del nord europa. Una mora bruttarella col nasone prominenete, l’altra bionda, un po’ più giovane e un po’ più carina. Non mi avevano nemmeno ...
... visto e, chissà perchè decisero di fermarsi proprio lì sotto al balcone dove la meridionale, che poi intuii chiamarsi Carmela, si accese una sigaretta. Io, intanto ero ancora in tiro e capii che, se volevo finire, dovevo tornare dentro a finire il massaggio… Fra l’latro ero praticaamnete al culmine e penso che due o tre carezze e avrei svuotato tutto. Fu a quel punto, forse per il movimneto, che Carmela si accorse di me… ‘Signora Olga? Sta lei sul balcone signora?’… Era una impicciona tremneda. ‘No mia zia è dentro che guarda la tv…. Ha bisogno?’. ‘A ma guarda. Ma te sei il nipote della Olga vero? A si, me lo aveva detto che aveva un nipote si….’. Io cercavo di essere gentile senza apparire maleducato ma avevo davvero di meglio da fare… La donna come un fiume in piena stava già sciorinando alle altre due pettegolezzi su di me carpiti qua e la dalla zia…. Dove abitavo, cosa facevo per vivere ecc… Una pettegola cagacazzo da competizione. Fu a quel punto che a bassa voce la rumena bruna (che si chiamava Milla) disse a mezza voce ‘si vede suo cazzo….’. Tutte e tre impercettibilmente concentrarono lo sguardo. Stava facendo buio ma la luce era ancora buona per notare che la trave era di nuovo uscita fuori e mi pulsava sul petto…. A quel punto visto che se la erano cercata e stavano ancora lì a guardare passai all’azione. Come quando ero ragazzino con un balzo scavalcai la ringhiera e con un salto di meno di due metri atterrai sul tetto del garage della casa e da li, con un altro balzo ...