Pazza idea
Data: 05/02/2023,
Categorie:
Etero
Autore: verpad, Fonte: Annunci69
... quelle che si comprano sulle bancarelle alle feste patronali, dove i profumi ti inebriano la mente, quando, assorta nei miei pensieri, non mi accorgo del ragazzo con un enorme zaino in spalla che, sul ciglio della strada con il pollice alzato, sta facendo l’autostop. Colpa della mia sbadataggine! Per non investirlo freno bruscamente sollevando una nuvola di polvere che lo avvolge completamente. Mi scuso mortificata e, sentendomi in colpa, decido senza pensarci due volte di offrigli un passaggio almeno fino alla mia meta.
Non è da me.
Avrà circa venticinque anni, due piccole fossette ai lati della bocca fanno da cornice ad un sorriso spiazzante. I capelli ricci e arruffati dal vento brillano al sole, la barba è incolta, due allegri e meravigliosi occhi blu mi guardano spensierati e una piccola costellazione è tatuata lungo il collo sotto l’orecchio. Indossa pantaloncini di una tuta grigia corta e una t-shirt bianca attillata che mette in evidenza un corpo atletico e già abbronzato da questo primo sole estivo. Mi ringrazia mille volte per il passaggio e, mentre mi parla della sua avventura iniziata tre giorni fa, lo osservo con interesse. Le dita della mano tamburellano a ritmo della musica sul ginocchio sinistro scoperto, il polso è avvolto da un braccialetto nero in pelle, mentre il braccio destro esce dal finestrino disegnando delle onde controvento. Dalla tasca esterna dello zaino prende un pacchetto di Brooklyn alla cannella: prima ne offre una a me, poi ne scarta ...
... un’altra, se la butta in bocca e, mentre mastica, comincia a piegare e ripiegare la cartina argentata che avvolgeva la chewing-gum, fino a ridurla a un minuscolo quadrato che viene nascosto dai due polpastrelli. Sento la lingua e l’interno delle guance pizzicare a causa dell’aroma forte e intenso e un profumo dolciastro e piccante aleggia nell’abitacolo intorno a noi.
Una piccola goccia di sudore gli scivola lungo la tempia procurandogli un po’ di fastidio, quindi con un veloce gesto della mano la asciuga. Si volta, mi fissa sorridendomi e accentuando le meravigliose fossette ai lati delle guance. E’ veramente affascinante! Stringo il volante così forte che le nocche delle dita sbiancano. Temo che lui riesca a percepire il battito accelerato del mio cuore, sto perdendo il controllo di me stessa e non so cosa fare.
Non è da me.
In questo preciso istante canticchio a mente:
“Si ragazzo si
tu mi metterai
tra le dieci bambole
che non ti piacciono più…”.
Che scema! Questa “pazza idea” mi sta assillando da dieci minuti e così senza mezzi termini lo invito a passare la giornata insieme a me.
Quand’è stata l’ultima volta che un uomo mi ha toccata? Non ricordo. L’unico sollievo che mi regalo ogni tanto è la mia mano solitaria che si insinua nelle mie mutandine per placare le voglie mentre lascio correre le mie fantasie verso mondi a me sconosciuti. Quando penso alla mia bocca carnosa che accoglie il membro di un uomo fino a farlo godere o ai miei floridi seni ...