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Un giorno di fine primavera
Data: 25/01/2023, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu
... momentaneo. ‘Ahia! Mi hai fatto male. Ti ho detto di spingere non di spaccarmi l’utero.’ ‘Mamma, dal momento che tu non vuoi che io ti ingravidi cosa te ne importa se te lo frantumo?’ ‘Piccolo mio a me l’utero serve ancora. Io un altro figlio lo voglio. è con te che non posso farlo.’ ‘Scusami. Non volevo farti male. è la voglia di possederti che mi impedisce di controllarmi.’ ‘Mi ami cosi tanto da usarmi violenza?’ ‘Si, mamma, ti amo; ti amo. Ripeto scusami se qualche volta non riuscirò a controllarmi.’ ‘Dai, amore di mamma tua, non pensarci. Sei perdonato. Del resto mi piace molto quando fiondi con irruenza il tuo cazzo nella mia pancia. Mi provochi scariche elettriche che partendo dal ventre raggiungono il cervello annullando ogni pensiero che non è collegato al piacere che mi fai provare mentre mi chiavi. Ora impegnati e fammi godere come hai fatto quando mi hai chiavato sotto la pioggia. Mettici la forza necessaria affinché il mio corpo gioisca del tuo amore.’ Mi prende in parola. Stantuffa il suo cazzo nella mia vagina con tanto vigore ed irruenza da farmela diventare incandescente. Mio figlio è un eccellente guerriero. Sa come usare la sua arma. è bravo. Deve avere avuta un ottima insegnante. Chissà chi è stata la sua maestra. Mi prometto di indagare. Intanto i minuti passano e lui non mostra il minimo segno di cedimento. Continua a pompare il suo pistone nella mia vagina. Gli orgasmi si susseguono a ripetizione e sono di aiuto a ...
... spegnere il fuoco che mi sta divorando il corpo. Sono io a cedere. Mio figlio raggiunge lo scopo che si era prefisso fin da quando abbiamo cominciato a fornicare. Dopo un ennesimo e violento orgasmo svengo. Blow job Quando ritorno sulla terra mi ritrovo a letto ed un lenzuolo mi copre. Mi sento tutta spossata. Faccio fatica a coordinare i miei pensieri. Mi guardo intorno. Riconosco la mia stanza da letto; continuo a far roteare gli occhi. Ad un lato del letto c’è una poltrona dove vi è seduto un uomo seminudo. Indossa solamente un paio di slip. Lo riconosco. è mio figlio. Sollevo il lenzuolo e guardo. Ho indosso una camicia da notte. Per un momento ho pensato di essere nuda. Sposto gli occhi su mio figlio. ‘Cosa è accaduto? Perché sono a letto?’ ‘Sei svenuta.’ ‘Sono svenuta? Non ricordo di essermi sentita male.’ ‘Infatti non ti sei sentita male. Tutt’altro.’ ‘Che intendi?’ ‘Mamma è stato il piacere che ti ha fatta svenire. Abbiamo fatto sesso. Abbiamo fornicato. Ti ho chiavato e sei svenuta.’ ‘Mi hai chiavato ed io sono svenuta? Non ti credo.’ ‘Mamma eravamo nella doccia ed io ti ho presa da dietro e tu sembravi impazzire dal piacere. Hai avuto orgasmi a ripetizione. L’ultimo è stato più potente. Hai urlato e sei svenuta. Ho faticato non poco per asciugarti, farti indossare una camicia da notte e portarti a letto.’ ‘Ci siamo accoppiati? Come è stato possibile? Siamo madre e figlio; non siamo bestie.’ ‘Non lo so. Eravamo in giardino ...