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Un giorno di fine primavera
Data: 25/01/2023, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu
... è incominciato a piovere e siamo scappati in casa; ci siamo trovati abbracciati e ci siamo baciati. Poi mi hai chiesto se volevo farlo. Ho detto di sì e siamo usciti di nuovo in giardino e l’abbiamo fatto. Pioveva.’ ‘L’abbiamo fatto sotto alla pioggia?’ ‘Sì mamma. Sei stata tu a trascinarmi. Poi siamo rientrati e siamo andati in bagno. Io avevo ancora voglia e ti ho nuovamente presa standoti dietro, alla ‘pecorina’. è stato fantastico. Tu non ti sei ribellata. Al contrario mi incitavi ad usare più forza. L’ho fatto. Ci ho dato dentro con forza e con tutto il mio amore. Tu sei venuta più volte ed ogni volta le tue grida riempivano il poco spazio del vano doccia. Mi sarebbe piaciuto cibarmi del miele che la tua vagina secerneva e riempiva il tuo ventre facendolo diventare un lago. Dopo sei svenuta.’ Di colpo la mia mente si riempie di immagini. Sento un fuoco investirmi. Divento rossa dalla vergogna. Il ricordo di quanto è accaduto mi è davanti agli occhi della mente. Ho fatto sesso e l’ho fatto con mio figlio. Ricordo tutto. Ha ragione. Sono stata io a cominciare. Io l’ho voluto. ‘Ed ora che facciamo?’ ‘Per quanto mi riguarda te l’ho già detto: io sono innamorato di te. Vorrei essere il tuo uomo. Vorrei sostituire mio padre nel tuo letto; essere il tuo amante. Sei pentita?’ ‘Pentita? Perché dovrei esserlo. Al contrario. Anch’io sono innamorata di te. Dopo quanto è accaduto non ci vedo niente di male che noi due continuiamo ad amarci. Sarai il ...
... mio uomo; il mio amante. Da questa sera ti trasferirai nel mio letto e la mia camera sarà anche la tua. Dobbiamo solo fare attenzione a che il nostro rapporto resti circoscritto tra queste pareti. Qui io sarò la tua mamma amante; sarò la tua donna. Fuori da questa casa noi siamo e saremo una madre ed un figlio. In casa o fuori non chiamarmi mai con il mio nome. Non devi chiamarmi mai con il mio nome nemmeno quando siamo a letto a fare sesso.’ ‘Perché? In casa nessuno ci sente.’ ‘Lo devi fare per non perdere l’abitudine. Voglio così anche perché mi eccita di più sentirmi chiamare mamma quando mi baci o quando me lo sbatti nella pancia. Ed ora vieni a letto ed abbracciami. Devi riposarti. Più tardi riprenderemo il discorso da dove lo abbiamo lasciato. Ho in mente dei giochini che non ti dispiaceranno. Intanto mi dirai com’è che sei così esperto nell’arte amatoria; chi è stata la tua maestra?’ Lui si stende al mio fianco e mi abbraccia. Poggio la mia testa nell’incavo della sua spalla e lo accarezzo facendo scorrere la mano sul suo ampio torace. Le mie dita si soffermano sui suoi capezzoli. Glieli pizzico. ‘Mamma, non hai detto che devo riposarmi?’ ‘Dopo, dopo. Avrai tutto il tempo di riposare. Ora mi preme di più assaggiarti.’ Comincio con il baciarlo prima sulla bocca e poi, lentamente, faccio scorrere la mia bocca sul suo corpo scendendo fino ai capezzoli che circondo con le labbra e glieli succhio. Sento il suo corpo vibrare e poi un gemito mi dice che sono sulla ...