La Caduta, Atto sesto: degli opposti sentimenti di Aristarda e Septimo e della congiura.
Data: 25/01/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... assoluto. -Cosa stai dicendo, Serena Prima? Cosa stai suggerendo?-, chiese. Serena notò che l’Imperatrix si era sporta sul tavolo. -Invero, tu sei figlia illegittima di tuo padre. Il quale ti ebbe dalla notte di passione con Althra Miera, figlia di Nimlarus e Karadma. Nimlarus fu figlio di Sicaneus, il quale fu generato da Suplicia, la quale nacque da Nierca, la cui madre fu Estrea Lima. La cui madre fu…-, silenzio, un istante di puro silenzio. Il viso di Serena Prima si aprì un sorriso, lo stupore di Aristarda Nera era all’apice mentre la possibilità diveniva sicurezza. -Augustea Lysander!-, esclamò Aristarda, -Io… discendo dal Fondatore?-, chiese. -Invero, sì. Come anche Proximo ne era discendente. La Stirpe perpetrata attraverso i secoli.-, disse Serena. L’Imperatrix ritrovò la parola un istante dopo. -Io… Perché non lo sapevo?-, chiese. -Perché, mia signora, tu come tanti altri siete nati illegittimi, indesiderati. Ma la Stirpe marchia i suoi discendenti. Spogliati, affinché io possa cercare sul tuo corpo i segni del tuo lignaggio.-, disse. Aristarda parve titubare, poi lentamente, come fosse stata un automa, si tolse la sopravveste logora, la corazza, le sottovesti e l’intimo. Rimase nuda dinnanzi a Serena, che suo malgrado fu invero colpita dalla bellezza di quel corpo. Sorrise. -Sei stupenda, mia signora. Ma noi cerchiamo un tatuaggio, un segno. Anche le fasciature alla caviglia e al braccio, per favore.-, disse. Aristarda eseguì. La ferita al braccio non era ben ...
... guarita. Serena girò attorno alla donna, sondando il corpo con le dita, cercando, esplorando, sondando sin nella più intima intimità la donna. Aristarda emise un gemito. Insofferenza o piacere? Aspettativa o frustrazione? Serena sorrise. Era una bellissima donna. Si stava eccitando a sua volta. Toccò il sedere dell’Imperatrix e infine trovò ciò che cercava, inginocchiata sotto di lei. Sotto il piede destro, vi era un piccolo tatuaggio liso dal tempo. Scritto in un carattere incomprensibile. Serena sorrise. Poi fece un atto che non avrebbe dovuto osare fare, ma che volle. -Mia signora…-, sussurrò. Baciò il piede di Aristarda. Salì lungo la coscia. L’Imperatrix rimase basita. Folgorata. Non si oppose. Sentì la bocca di Serena salire sino all’interno coscia, poi la fermò, dolcemente, ma con decisione. -Non qui e non ora. Termina la tua spiegazione.-, ordinò. A dispetto di quell’ordine, gli occhi dell’Imperatrix si erano illanguiditi. -Sì. Rivestitevi, vi prego.-, disse Serena. L’Imperatrix eseguì, ma non si rimise i calzari. Guardò sotto il piede destro. -L’ho sempre avuto… Me lo fece Socrax.-, disse. -Sì. Egli era uno di noi. Tentò di corregere la rotta dell’Impero, ma ormai era tardi. il Sacrilegio di Septimo Nero, tuo… fratello, ha invero condannato l’Impero a una triste fine.-. -E Alexander Varus… Ha il pugnale, hai detto?-, chiese Aristarda. -Sì. Quel pugnale non é suo, né tuo, né mio. Appartiene a ben altri. Se me lo cederai, io ti consegnerò l’Impero. E tuo fratello.-, disse ...