1. Rita


    Data: 21/01/2023, Categorie: Etero Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69

    ... trasfertista, anche tu a far spesa!!"
    
    Mi giro, e solo grazie alla squillante voce la riconosco. Abituato a vederla in tuta informe non l'ho riconosciuta. Chi si poteva immaginare che sotto quella tuta bianca si nasconde una donna in perfetta forma. Oggi esaltata da una maglietta con collo a "V" profondo, e con vista su abbondanti seni, e gambe avvolte in elasticizzati jeans che valorizzano lo sporgente sodo culino.
    
    Ci salutiamo con più entusiasmo del solito. Dopo i soliti che ci fai qui; non ti ho mai visto; decidiamo di prenderci un caffè, naturalmente dopo la spesa.
    
    Corro per gli scaffali, velocemente scelgo e carico il carrello, solita antipatica coda alla cassa, al -1 carico le sportine nella 500. Volo al bar, c'è l'ho fatta, sono arrivato prima di Lei.
    
    Anche se non lo ammetterò, neanche con me stesso, sono emozionato e agitato come un ragazzino al suo primo appuntamento galante.
    
    Eccola, arrivare con il suo carrello super pieno, e un bimbo le sgambetta a fianco.
    
    Ci sarà anche un marito nei paraggi?
    
    Nel tempo di un caffè, mi racconta che il padre del bimbo è sparito, non appena ha saputo che era rimasta involontariamente in cinta, ma la gioia di essere mamma l'ha aiutata a superare quasi tutto, dimostrandole che una donna può essere serena e figa, anche se alle spalle ha una triste storia.
    
    Tra un discorso e l'altro ci promettiamo di rivederci fuori del lavoro, magari per una cena, alla condizione di non modificare il nostro rapporto sul ...
    ... lavoro.
    
    Come una comune coppia, spingo il carrello, con il bimbo accoccolato sul seggiolino, al -1 riempio la sua utilitaria:
    
    "Ciao mi ha fatto piacere incontrarti… ci vediamo Lunedì".
    
    "Anche a me ha fatto piacere vederti… Ciao piccolo… Ciao, a Lunedì"
    
    Lei parte, ed io resto a guardare l'utilitaria sparire tra i pilastri, con la faccia di chi, alla stazione, saluta un parente che espatria.
    
    Ci vuole un altro caffè. Quale errore tornare indietro. Incrocio la signora Rita, che tira lo strabordante trolley da spesa grossa. Addio caffè rigenerante, sarò gentile o troppo imbecille dilemma che non lo risolverò mai. Comunque sia, mi offro di aiutarla, dandole un passaggio a casa.
    
    Altro muto e schiacciato viaggetto, nella super zeppa 500. Altri involontari sfioramenti alla nascosta gamba.
    
    Davanti all'ascensore, piccolo dilemma saliamo insieme o separati? Decide lei, e siamo schiacciati nella piccola cabina. Ma tra sportine, trolley, e noi, siamo appiccicati. Lei non si sforza di starmi distante, ma lo spazio è poco.
    
    Forse sto sognando, ma i sui seni sono appiccicati alla mia schiena. Li sento caldi, morbidi, e lentamente si micro-muovono massaggiandomi. Mentre il suo caldo e profumato alito si cosparge sul mio collo.
    
    Che faccio? Rispondo alle provocazioni? Mi sto immaginando tutto? Ok è meglio abbozzare, e subire stando tranquillo.
    
    La risalita è più lunga del solito. Finalmente le portine si aprono liberandomi da ogni dubbio.
    
    Con un insolito sorriso, la signora ...