Monica - parte terza - da sogno a realtà
Data: 13/01/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Malandrina, Fonte: Annunci69
... volontà della nonnina, e corse al bagno a masturbarsi.
Poco dopo essere tornati a casa, però, la nonna di Monica si sentì male e dovette essere ricoverata in ospedale. Il dolore e la preoccupazione di Monica furono travolti da una svergognata eccitazione quando la nonna, sul letto dell’ospedale, le disse che non voleva assolutamente che lei rimanesse sola in casa, per cui aveva già preso accordi e la sera stessa si sarebbe trasferita da loro, da quelli che la nonna chiamava suoi cari amici, e che invece lei doveva chiamare Padroni.
Tornò a casa e fece la sua valigia aspettando il citofono come si aspetta la chiamata al patibolo. Era confusa, eccitata, vogliosa ma spaventata. Vedeva il suo futuro pieno di sesso e piacere, di dolore, di abuso e non sapeva bene dove sarebbe finita.
La venne a prendere un energumeno che senza dire una parola la portò a destinazione, lasciandola al portone come fosse un taxi. Tremò suonando il citofono, pensando mille volte di andare via, ma la mano si mosse da sola e premette il pulsante.
Fu così che Monica, adottata definitivamente dalla sua Padrona e il scagnozzo, fu introdotta in un mondo di lussuria estrema, anche se a passi molto piccoli.
La Padrona era a capo di un gruppo di persone molto perverse. La sua scuola di danza era molto famosa e radunava donne di estrema bellezza, molte sposate o fidanzate, e vari ballerini gay o bisessuali di una fisicità impressionante.
Sin dalle prime lezioni, Monica restava fino a dopo la ...
... chiusura e assisteva come cameriera con cintura di castità a orge lascive e senza limiti tra alcuni degli iscritti ed altri uomini, alcuni anche maturi, molto eleganti. Non poté mai riconoscere nessuno, perché tutti indossavano maschere e parrucche, ma capì subito che alcune donne pur sposate e famose erano lì a farsi inculare da giovani tori e attraverso le loro strilla imparò il potere dell’adulterio, il fascino del tradimento.
Ancora un po’ lontana dalla maggiore età, lei era la protetta della Padrona, intoccabile tra le gambe, ma utilizzata come cameriera durante il convivio in cui aveva il compito di tenere i bicchieri dei commensali sempre pieni, così come anche i loro cazzi duri, con la sua bocca.
Poi veniva convocata dalla Padrona perché si accucciasse tra le sue gambe e assistesse all’orgia inclemente e svergognata che accadeva davanti ai suoi occhi.
Frustrata ed eccitata dagli odori che erano il suo unico contatto con quel mondo di lussuria, rimaneva tra le gambe della sua Padrona come una cucciola al sicuro, anche se avrebbe tanto voluto essere l’unica donna per tutti quei giovani maiali che abusavano le donne in maschera che godevano così tanto.
A volte la Padrona senza dirle niente le girava la testa e le scopava la faccia duramente, facendole confessare la sua voglia di cazzo, la sua troiaggine in catene, arrivando anche ad ammettere che le andava bene anche essere solo sculacciata pur di poter godere.
Alla fine di queste orge, Monica veniva portata ...