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Nei panni di mia madre - 2
Data: 09/01/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
... molto vigore e feci scomparire l’asta in fondo alla gola. “Che toro”. Pensai. “Mi farei proprio montare”. “Mmmmh … sei veramente brava”. Mi incitò, mentre, gemendo, mi spingeva il bacino contro la bocca. “Una pompinara nata …”. Gli succhiai il pesce come un’idrovora e ci misi così tanto trasporto che fui sul punto di essere scoperto: il porco mi aveva infilato la mano tra cosce e stava per toccarmi il pisello. Lo spostai senza staccarmi. “Fammi sentire la fica ti prego”. Mi implorò con voce affannata. “Non posso ora, te l’ho detto”. E mentre gli insalivavo le palle gli strinsi il pugno sul glande e lo masturbai velocemente. “MMMMMH … sei una troia … non ti fai pagare ma sei più cagna di tua madre …”. Aveva perso il controllo. Serrava le lenzuola tra le dita e ansimava rumorosamente. “Aaaaah … aaaah”. Sentii la voce di Manila che si avvicinava. “Anche tu hai un figlio …” Diceva. “Non puoi buttarmi fuori da un momento all’altro … non è mica un pacco? Lo sai …”. “Non è colpa mia”. Rispose Gerardo. “Mia moglie è impazzita … dice che non sopporta più di averti intorno … e quello stronzo di mio figlio sta dalla sua parte”. “Se continui esplodo”. Mi avvisò Fabrizio. “E tu falli stare zitti … digli che è solo per un mese … ti prego, se fai così mi rovini”. “Dove vuoi venire?” Gli domandai guardandolo con occhi languidi. “Nella passera …” Rispose esasperato. “Ho bisogno di scopare”. “Solo desideri realizzabili” Lo provocai mentre gli ...
... passavo la lingua sull’asta. “Stronza”. Sospirò. “Apri la bocca”. Obbedii mentre lui mi raccoglieva i capelli dietro la nuca, li serrava nel pugno della mano e, tenendomi ferma la testa, cominciava a fottermi come un dannato. Il suo bacino si muoveva freneticamente e i coglioni pelosi tamburellavano contro le labbra. Avevo tutto il cazzo in gola. “Sei una puttana”. Ripetè con un filo di voce. Mi sentivo soffocare. Stringevo le dita sui quadricipiti tesi e gli conficcavo le unghie nella carne. Una grande quantità di saliva mi usciva dai lati della bocca. “Io ti aiuto ma tra un mese se non pagate ti fai scopare”. Disse continuando a sbattermelo dentro. “Giura”. Annuii. “MMMMH … Ti allargo la fica … me lo vieni a chiedere tutti i giorni dopo che te l’ho dato”. Non c’era più traccia del ragazzo imbarazzato di poco prima. “Sei un bastardo”. Disse la mamma e colpì con forza la porta della roulotte. “Cazzo …”. Disse Fabrizio senza rallentare. Ero agitatissimo. Provai a liberarmi. “Aspetta ci sono quasi”. Sussurrò lui. “Apri”. Urlò la mamma. “Adesso devi dirmi dove me ne devo andare”. Continuava a lamentarsi con Gerardo. “Ecco … ecco”. Il porco si piantò la mia testa tra le cosce e, in preda all’eccitazione, mi buttò tutta la banana in gola. “Sborro troia … sborro”. Gemette, mentre, tenendomi per i capelli, mi riempiva la bocca del suo seme. Restò dentro di me fino a che non ebbe completamente scaricato, dopo di che si ...