1. Puoi farlo anche tu 1


    Data: 08/01/2023, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    ... Si abbandonò totalmente sul mio corpo.
    
    “Oddio, oddio! Forse non avevo mai goduto così: è stato eccezionale!”
    
    “Ora passiamo ad altri numeri e vedrai che godrai ancora meglio!”
    
    “Cosa vuoi farmi?”
    
    “Cosa ti faccio! Nessuna donna può farmi bere alla sua fica e poi negarla al m io cazzo: neanche tu!”
    
    Il suo sguardo tornò quello dell'inizio, un misto di desiderio e vergogna, di bramosia e sensi di colpa. Non le lasciai il tempo di riflettere troppo, altrimenti il risultato sarebbe stato scontato: mi alzai e le presi con forza le gambe, che accennarono ad una resistenza impossibile. Troppo il divario di forza. La bocca della sua fica mi chiamava e mi chiedeva aiuto ed io ero lì per quello. L'altra bocca, quella che si era ingoiato per un buon quarto d'ora il mio cazzo, invece, chiedeva senza convinzione di desistere. Accolsi l'invito della prima e la penetrai: un affondo deciso, che lei sentii ed apprezzò da subito. Le sue mani si protesero verso di me, cercando inutilmente di raggiungermi, dovendo mantenere anche l'equilibrio sul divano. Lo sciabordio della sua fica mi diceva che, se ...
    ... fossi stato ancora tra le sue cosce con la testa, mi avrebbe lavato di nuovo. E bagnatissimo sentivo il mio cazzo, mentre si muoveva un po' dentro ed un po' fuori dal suo corpo. Mi nutrivo dei suoi gemiti, frammisti ad incitamenti a non fermarmi: ora la sua fica e la sua bocca parlavano lo stesso linguagggio, l'unico che le mie orecchie volessero udire. Le unghia delle mani graffiavano la pelle deldivano, come avrebbero fatto con quella del mio corpo, se solo avessero potuto arrivarci, la sua testa si muoveva forsennatamente a destra e sinistra, mossa da un orgasmo che si sostituiva alla volontà, fino a che non esplose in un urlo liberatorio che fece tremare i vetri delle finestra.
    
    “Dammelo! Voglia la tua sborra, voglio sentire il sapore del tuo sperma!”
    
    Tornò ad ingoiare il mio cazzo, con una voracità inaudita: temetti me lo potesse staccare col risucchio. E quando sborrai, ingoiò tutto, famelica, dando solo due colpi di tosse, quando lo sperma che le scivolava in gola accennava a soffocarla.
    
    Il calore del suo seno che premeva sul mio petto è l'ultimo ricordo che ho di quella sera. 
«1234»