Il vicino di casa (Ilenia)
Data: 05/01/2023,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: educatoreX, Fonte: RaccontiMilu
... appoggiò il telefono, reclinandosi indietro sulla sedia, socchiudendo gli occhi. “Oddio…” mormorò’
Ma Ilenia, proprio in quel momento, tolse la mano.
Lui la guardò, confuso. “Cosa’?”
“Non mi ha’ detto…” mormorò, interrompendosi. Antonio annuì. “No, hai ragione,” disse.
Si alzò, risistemandosi mutande e calzoni. In qualche modo, entrambi sapevano cosa stava succedendo: lui aveva ordinato che Ilenia masturbasse Antonio, ma solo per la durata della telefonata. Qualsiasi altra cosa sarebbe stata un di più rispetto a obbedire.
Ed entrambi sembravano desiderosi soprattutto di fare quello: obbedire. Persino Antonio, che ne pagava le conseguenze, con quella violenta erezione insoddisfatta.
“Cosa stiamo facendo?” chiese Ilenia.
Antonio non rispose. La baciò, e cominciò a toccarla, e ben presto i suoi calzoni furono di nuovo abbassati, e la gonna di lei alzata. Ma entrambi provavano una sensazione nuova: la sensazione che quel momento fosse rubato, e che non sarebbe stato mai più così facile’ mai più, dopo la serata che li aspettava con Arturo. Antonio arrivò in piazza. Mentre camminava dall’auto verso il bar, vide Arturo, seduto in uno dei tavolini all’esterno, con un cocktail davanti. Il loro era un paese piccolo, e quello era uno dei tratti più trafficati. Antonio arrossì. Sapeva che Arturo aveva scelto quel posto appositamente. Non era nemmeno impossibile che Arturo avesse già parlato con altri di quello che stava accadendo. La sensazione di imbarazzo che ...
... Antonio provava era quasi fisica, dolorosa.
Eppure, ormai doveva farlo…
Si avvicinò al tavolo. “Buongiorno,” disse. Arturo lo guardò con aria strafottente, come al solito; borioso, sicuro di sé, sprezzante. Non rispose al saluto. “Siediti,” disse.
Non era un invito; era un ordine.
Antonio si sedette.
“Allora,” disse Arturo, sorseggiando il suo cocktail mentre parlava. “Ho fatto una bella chiacchierata con tua moglie, al ristorante.”
“Sì,” rispose Antonio. “Lo so…”
Arturo rise. “Sono sicuro che lo sai; che lei ti ha raccontato tutto,” disse. “E che tu ti ci sei fatto anche tanti seghini. O sbaglio?”
Antonio arrossì violentemente, guardandosi intorno. Arturo non aveva neppure abbassato il tono della voce mentre diceva quelle cose.
“Io… no… ” balbettò Antonio. Esitò. “Cioè…”
Arturo rimase in silenzio, guardandolo con uno sguardo attento, e severo. Antonio si sentì come se stesse venendo giudicato. Probabilmente era vero.
“Sì, è così,” disse quindi.
Arturo annuì. “Dice che la scopi due volte al mese, certe volte meno. Lo sai perché?”
Antonio cercò le parole, confuso. Si era seduto da meno cinque minuti, e Arturo lo aveva già completamente sopraffatto. Non aveva avuto nemmeno tempo di ordinare. In effetti, era quasi certo che non avrebbe ordinato nulla. Non erano lì per bere – almeno, non lui.
“Faccio un lavoro molto stressante,” cominciò a rispondere. “Molto spesso arrivo a casa tardi e…”
Arturo rise. “Cazzate,” disse. Fece un altro sorso, ...