1. 1993 - Al mare con Zia Gabriella


    Data: 05/01/2023, Categorie: Maturo Prime Esperienze Tabù Autore: Bradi77, Fonte: xHamster

    ... capolino da sotto le natiche. Mi sono tolto le mutande, e la zia si è voltata a guardarmi, aggiustandosi il reggiseno, ancora nuda sotto. Ha sorriso. "Abbiamo vinto la vergogna, eh? Era ora"
    
    "Non è vergogna", ho detto io. "E' più consuetudine, credo".
    
    "E che cos'è, quella consuetudine? Paura di mostrare quel pezzettino di carne? E non sto dicendo che lo hai piccolo, ragazzino, non voglio procurarti traumi, ok? Il tuo sembra essere un normalissimo pisello di un normalissimo ragazzo, sia chiaro. Ne ha uno ogni uomo, è questo che intendo. In questo momento, su questo pianeta, di quei pezzettini di carne lì ce ne sono tre miliardi. In diverse condizioni, di diverso colore, di diversa dimensione - e questa cosa vi rovina la vita, a voi maschietti, coglioni che non siete altro - e persino in diverso stato di conservazione. E in diverse condizioni igieniche, ma soprassediamo, sono di stomaco debole". Io ho riso. "Comunque ce ne sono tre miliardi", ha continuato lei, che a quel punto si è indicata il pube: "E altre tre miliardi ce ne sono di queste. Tre miliardi di piselli tutti più o meno uguali, e tre miliardi di farfalline, tutte più o meno uguali".
    
    "Lo so", ho detto io. "E' un comportamento che non ha granché senso, ma è un comportamento umano", ho detto. "Ci caratterizza, siamo gli unici mammiferi che si nascondono i genitali. E' una delle tante cose che ci distingue dagli altri a****li, no?"
    
    Mia zia mi ha sorriso. Un bel sorriso. "Gli altri a****li. Lo hai detto ...
    ... davvero? Non dirmi che sei un evoluzionista".
    
    "Lo sono", ho detto io.
    
    Lei ha riso, saltellato e battuto le mani. "Un altro ateo in famiglia, evviva! Mia sorella ne sarà felicissima!", ha gridato.
    
    "No, non lo è affatto", ho detto io. "E dice anche che è colpa tua".
    
    "Siiiiiiiiì!", ha gridato lei saltellando ancora, e poi ha riso ed è corsa ad abbracciarmi. "Pensa sempre con la tua testa, ragazzo mio", mi ha detto, "tua madre se ne farà una ragione". Mi ha stretto forte, e mi ha schioccato un bacio sulla guancia. Io ho sentito il mio pene flaccido strisciare contro i peli ruvidi del suo pube, e in un attimo mi sono ritrovato ad avere a che fare con un'erezione.
    
    Dopo qualche istante ha cominciato a sentirla anche lei.
    
    Ha scostato il viso dalla mia guancia, e mi ha guardato sbarrando gli occhi "Oh. Lì sotto si è svegliato qualcosa, eh?". Io sono diventato immediatamente rosso in volto. Mi vergognavo da morire. Avrei voluto sparire, svenire, o perlomeno poter fare in modo che quel coso mi si ammosciasse immediatamente, e per sempre, quantomeno al cospetto di mia zia.
    
    "Scusa, zia, non sono io a controllare lui".
    
    "Ci credo", ha detto lei. "Hai diciotto anni. Puoi essere al funerale di tua nonna ed avercelo duro, lo so. Consolati, è una condizione che ti abbandonerà poco dopo i trent'anni, almeno così' dicono". I suoi fianchi rimanevano premuti contro i miei, le sue braccia erano ancora cinte dietro alla mia schiena. Mi scrutava da meno di due spanne di distanza, ...
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