1. Odissea in famiglia


    Data: 04/01/2023, Categorie: Erotici Racconti, Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... inopportuni e mi tolse la benda. Effettivamente oltre al fatto che fossi bloccato non accadde altro di strano o pericoloso (avessi saputo cosa avesse in mente non mi avrebbe fregato). La stanza era chiusa ed eravamo solo noi due. Mi disse: voglio fare un gioco con te. Mi sovrastava e si piegò su me baciandomi ed inserendo la lingua nella mia bocca. In breve sentii il mio uccello spingere contro la patta. Lei se ne accorse e ridendo: poverino cosi lo facciamo soffrire, meglio liberarlo. Mi slacciò i pantaloni e spostando gli slip lo portò all’ aperto. Nella mia cecità pensavo stesse arrivando il momento clou: il piacere del sesso. Infatti sentii la sua mano carezzarmi il pene e poi una lingua calda che gli si poggiava. Cominciai a fremere dal piacere pensando che fosse il sesso al buio. con me immobilizzato, la sorpresa. La bocca abbandonò il mio uccello e Adele mi chiese di aiutarla ad abbassare i miei pantaloni; anche se in quelle condizioni poco potevo fare collaborai per il possibile e riuscì a calarmi i pantaloni e gli slip più in basso in modo che avessi il bacino completamente nudo. Adesso avevo le gambe leggermente aperte, l’uccello e le palle libere, ed i glutei nudi che affondavano nel vuoto. Riprese ad accarezzarmi il pene e ogni tanto gli dava un bacino, ma tutto con molta lentezza. Io ero ansioso. Aspettavo la sua lingua e già pregustavo la sua passera mentre si impalava su me. Un po’ stanco dell’attesa le chiesi: cosa aspetti? Siediti su me che non ne posso più. ...
    ... Sarebbe stato meglio fossi stato zitto. Si allontanò da me tornando dopo qualche attimo. Mi tolse la benda e vidi che era ancora completamente vestita ed in mano aveva un oggetto che pareva fosse un telecomando. Effettivamente era un telecomando perché lo indirizzò contro la parete di fronte a me e sorpresa. Una parte del muro si sollevò. Compresi che in realtà non fosse il muro che si sollevava, ma un telo dello stesso colore del muro, tanto da sembrare il muro, che si alzava. Man mano che si sollevava vedevo qualcosa. Comparve un grande vetro o meglio uno specchio e attraverso esso vedevo un’altra stanza. Lo specchio era di grandi dimensioni e permetteva di vedere perfettamente l’intera stanza. Vedevo per la prima volta uno specchio “magico”, da una parte si vede attraverso, dall’altra funge da normale specchio. Dall’altra parte c’era un grande locale. Di fronte a me c’era un letto matrimoniale con a fianco un comodino e una libreria piena di libri, a sinistra un piccolo armadio seguito da un divano. A destra del letto una porta, presumo d’ingresso. Alla mia destra un angolo cottura completo preceduto da una porta semiaperta che faceva vedere i servizi. Davanti a me, poggiato sotto lo specchio un tavolo su cui erano poggiati dei libri e per ognuno dei tre lati liberi una sedia. Ma cosa era quella stanza? Adele anticipò le mie domande. Quello che vedi era un grande monolocale con due ingressi. Uno è quello che abbiamo usato noi per entrare in questa stanzetta, all’altro si ...
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