1. Questo sono io - 6. uomo avvisato...


    Data: 02/01/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69

    ... A pensarci bene, però, non potevo lasciare che quello che stava succedendo influenzasse la mia vita e si stava avvicinando un altro esame, dovevo assolutamente studiare. Prima però avevo bisogno di alcuni libri, così infilai in tasca le chiavi e uscii di casa senza pensarci.
    
    La biblioteca era solo a due fermate in direzione del centro. Dall’altro lato dei binari c’era la ressa del rientro dopo il lavoro, e mentre aspettavo ringraziai il cielo in silenzio per non essere là in mezzo. Il mio vagone invece era quasi vuoto, c’erano solo una coppia di anziani, carichi di buste con i regali, e una ragazzina con i capelli rosa e le cuffie infilate nelle orecchie. Anche se il viaggio sarebbe durato meno di cinque minuti mi sistemai comunque su uno dei sedili vuoti. L’ultimo ritardatario si infilò tra le porte scorrevoli quando si stavano già chiudendo. Aveva il cappuccio tirato sopra la testa, ma era evidente che avesse corso per riuscire a salire in tempo. Anche se indossava una felpa di due taglie più grande che non lasciava intravedere bene il suo fisico, il ritardatario aveva inequivocabilmente le spalle molto larghe ed era alto. Mi irrigidii quando si avvicinò nella mia direzione nonostante gli altri posti fossero tutti liberi.
    
    “Non fare stupidaggini.” Disse con noncuranza sedendosi proprio accanto a me. “Non vorrai rovinare le feste ai nipotini di quei due simpatici vecchietti, vero?”
    
    Mi poggiò un braccio sopra la spalla come se fossimo due amici che si erano incontrati ...
    ... sulla metro. L’anziana seduta di fronte a noi ci rivolse un sorriso gentile e io mi sforzai di rispondere. Da sopra la giacca, sentivo la pressione del coltello nascosto che Ferro mi puntava contro il fianco.
    
    “Scendiamo a questa fermata.” Mi sussurrò all’orecchio, mentre il convoglio iniziava già a rallentare.
    
    Sulla banchina c’era solo una donna con il passeggino scesa da un altro vagone che si stava già affrettando verso l’uscita. Per un attimo pensai di divincolarmi e gridare aiuto, ma il peso del suo braccio sulle spalle e la pressione accentuata del coltello sul fianco mi dissuasero subito.
    
    “Andiamo in un posto più tranquillo,” bisbigliò avvicinandosi fino a poggiare le labbra gelide sul mio orecchio. “Solo io e te.”
    
    Non gli avevo rivolto nemmeno una parola da quando si era fatto riconoscere sulla metro, i pensieri mi vorticavano in testa senza sosta. Avevo il braccio destro bloccato tra di noi, però il sinistro era libero. Strinsi il pugno dentro la tasca del giubbotto e d’un tratto la mia mano sfiorò qualcosa di freddo.
    
    Arrivati davanti alla scala mobile presi un respiro profondo. Sfilai la mano dalla tasca e caricai il pugno con tutta la forza che avevo. Ferro si irrigidì appena, sembrava quasi divertito che alla fine avessi deciso di opporre resistenza e non provò nemmeno a schivare. In ogni caso, non avevo nessuna possibilità di metterlo in difficoltà con un singolo pugno, per di più di sinistro. Quando si accorse dello scintillio metallico tra le mie ...
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