Questo sono io - 6. uomo avvisato...
Data: 02/01/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69
... d’intesa. Così, iniziai a parlargli dell’università e delle persone nuove che avevo conosciuto.
Non la smettevo più di parlare. Gli raccontai tutto, o quasi. Tenni per me solo i dettagli del rapporto con Marco, e il mio cuore saltò un battito quando pensai a lui.
Papà mi lasciò sfogare. Quella era senza dubbio la conversazione più lunga che avessimo mai avuto. Quando parlai di Marco, però, il suo sguardo si fece più attento. Anche se avevo cercato di nascondere la reale profondità dei miei sentimenti, doveva comunque aver intuito qualcosa.
“Quell’agente, Marco, il questore lo considera un ottimo elemento.” Disse papà. “E nel rapporto ho letto che è stato proprio lui a trovarti. A proposito, dov’è adesso? Voglio ringraziarlo personalmente…”
Sollevai la testa di scatto e una fitta mi fece storcere il naso. Quel dolore e il prurito fastidioso al taglio sotto l’orecchio mi ricordarono che la disavventura del giorno prima non era stata solo un brutto sogno. E soprattutto che quello psicopatico di Ferro era ancora a piede libero. Rabbrividii fino alle ossa ripensando all’ultimo sguardo che mi aveva rivolto prima di sparire.
“Non lo so. Non lo vedo da quando mi ha accompagnato in ospedale.” Sospirai sconsolato, il mio tè era freddo.
Marco non mi aveva più rivolto la parola da quando ci eravamo lasciati alle spalle l’edificio abbandonato dove Ferro mi aveva tenuto segregato. Quando ci eravamo separati all’ingresso dell’ospedale il suo sguardo era strano, spento. Era ...
... rimasto a guardarmi finché le porte del pronto soccorso non si erano richiuse tra noi, e quella era stata anche l’ultima volta che l’avevo visto.
Non capivo perché si stesse comportando in quel modo. Tutto quello che era successo era solo colpa mia, me ne rendevo perfettamente conto, ma sparire in quel modo, senza nemmeno una spiegazione, mi lasciava con l’amaro in bocca. All’improvviso mi accorsi di non essere arrabbiato solo con me stesso, ma anche con lui.
Papà non mi forzò a parlarne. Sembrava essere una persona completamente diversa da quella con cui ero cresciuto. Non mi stava assillando e non c’era commiserazione nel suo sguardo. Invece ascoltava.
“Sei preoccupato per lui?” Chiese. “È un ragazzo in gamba, sono sicuro che sappia quello che fa.”
Mi strinsi nelle spalle, non ero davvero preoccupato ma per qualche motivo non mi sentivo nemmeno tranquillo.
Marco era il ragazzo più capace che avessi mai conosciuto, ero certo che fosse in grado di gestire qualsiasi situazione. Ma le parole di Ferro mi rimbombavano ancora nella testa e quel pazzo era riuscito a fuggire da un’intera squadra. Non sarei mai stato tranquillo finché non fosse stato dietro le sbarre.
Quando l’auto venne a prendere papà, stava cominciando a imbrunire. Anche se il nostro rapporto sembrava essere migliorato un po’, non potei nascondere a me stesso di essere sollevato quando ci salutammo.
Una volta solo mi rimasero due scelte, buttarmi sul divano e rimuginare o mettermi a studiare. ...