Questo sono io - 6. uomo avvisato...
Data: 02/01/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69
Dopo una notte passata in osservazione, papà aveva sbrigato le pratiche per le dimissioni ed eravamo tornati a casa insieme. Temevo quel momento più di qualsiasi altra cosa, quello in cui saremo rimasti soli. Quando non avrei più potuto fare a meno di notare la delusione nel suo sguardo.
Una volta rincasati, invece, mi chiese soltanto se mi andasse qualcosa di caldo. Non sembrava nemmeno arrabbiato. Preparò lui stesso il tè, poi sedemmo uno di fronte all’altro al tavolo della cucina e per la prima volta parlammo come due adulti.
“Mi dispiace.” Mi scusai per la centesima volta.
Oltre il trauma, quell’esperienza aveva riportato a galla dei ricordi spiacevoli che credevo di avere rimosso. Così finii per confidargli anche quello che era successo davvero al liceo, con Fabio. A quel tempo, avevo capito da poco quanto mi piacessero i ragazzi, e Fabio era quello che mi piaceva più di tutti. Lui si era accorto subito delle occhiate che gli rivolgevo ogni volta che credevo di non essere visto, e si era approfittato della mia infatuazione per divertirsi a mie spese. Durante la gita scolastica mi aveva provocato ripetutamente, ed era proprio a causa delle sue bugie che mi ero messo nei guai la prima volta.
“Perché non me l’hai detto?” Chiese papà quando scoprì il vero motivo per cui ero finito all’ospedale durante il quarto anno delle superiori.
Vergogna, orgoglio, semplice stupidità, c’era più di un motivo. Mi strinsi nelle spalle. “Non lo so, credevo che non avresti ...
... capito.”
“Ti sei innamorato della persona sbagliata e ti ha spezzato il cuore. È capitato anche a me…”
Sgranai gli occhi. Non riuscivo a credere che mio padre - mio padre! - insomma che anche lui avesse avuto quel genere di problemi.
“Si chiamava Livia ed era la ragazza più sveglia che avessi mai conosciuto. Brillante, curiosa e aveva due…”
“Aspetta, aspetta!” Mi coprii le orecchie. “Non voglio sapere tutti i dettagli!”
“Comunque, la cosa importante è che mi sono avvicinato troppo e sono rimasto scottato. Credevo che il mondo stesse per finire e dopo di lei non ho parlato con altre ragazze per quasi un anno…”
“E poi cosa hai fatto?”
“Poi ho conosciuto tua madre.” Affermò con sicurezza.
Appena la nominò i suoi occhi si illuminarono. Era strano, avevo sempre pensato che non gli importasse affatto di lei. Non ne parlava mai, non aveva conservato nemmeno una sua foto. Lo avevo odiato per questo.
“Lei com’era? Com’era quando l’hai conosciuta?”
Papà rimase a fissare un punto indefinito alle mie spalle per qualche secondo, poi sorrise. “Era uno spettacolo, illuminava tutta la stanza, il suo sorriso era davvero contagioso. Tu le somigli molto Leo, dovresti sorridere più spesso.”
Abbassai lo sguardo sulla tazza di tè che stringevo tra le mani. I ricordi che avevo della mamma erano sbiaditi, immagini isolate, la sensazione di calore che mi trasmetteva, il suo profumo. Ma non volevo farmi prendere dalla malinconia ora che sembravamo aver trovato un minimo ...