1. Amori di scuola 2


    Data: 14/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... culo muscoloso che si stringeva mentre andava dentro e fuori da Alberto.
    
    Erano tutti e due nudi, vedevo il corpo tonico e muscoloso del sig. Dari su quello magro e pallido di Alberto. Il suo cazzo grosso e venato scivolava dentro e fuori del buco rosa di Alberto. La faccia del sig. Dari era sopra quella di Alberto ed era chiaro che gliela stava succhiando.
    
    Mi sentii nauseato. Accidentalmente spinsi leggermente la porta che si mosse cigolando con uno straziante ritmo lento, aprendosi. Ci volle un momento perchè si accorgessero della mia presenza. Ma io ero già sparito.
    
    Sentii il sig. Dari gemere mentre scivolava fuori da Alberto e crollava sul letto. Sentii anche il picchiettio dei piedi di Alberto che, senza un brandello di vestiti sul corpo, mi inseguiva.
    
    Io ero nell'ascensore e la porta era quasi chiusa quando lui vi mise il piede. Anche in quella situazione mi sembrava incredibilmente sexy. Ma non potevo perdonarlo...
    
    "Co... cosa... Cosa...? Pensavo che saresti ritornato domani! Io sono... così dispiaciuto. Non essere arrabbiato, per favore. Non pensare male, ti prego. È solo una cosa da niente tra noi, null’altro. La trocherò se Io vuoi. Solo ritorna dentro... per favore..." Disse.
    
    "Lasciami andare, Alberto. È finita. tra noi è finita." Affermai.
    
    "Cosa? Andiamo! Non fare così! Io ti amo! E so che anche tu mi ami. Non possiamo separarci per una piccola cosa come questa. Carlo (Il sig. Dari) ed io facciamo solo sesso. Non fare il bambino!" Esclamò. ...
    ... Pigiò il corpo nudo contro di me e, come era avvenuto per il nostro primo bacio, prese la mia mano, se la mise sul culo e mi baciò.
    
    Tentò di spingere la lingua nella mia bocca, ma non glielo permisi, letteralmente lo spinsi fuori della porta dell’ascensore. "Non parlarmi mai più. Ti odio. Ciao." Le porte dell’ascensore si chiusero e così anche la nostra relazione. Il mio taxi stava ancora aspettandomi quando uscii dall'edificio. Senza una parola mi sedetti in macchina e diedi al conducente l’indirizzo di casa mia.
    
    Le due settimane seguenti furono estremamente dolorose per me. Ero perso, ero distrutto. Mi sentivo come se dopo aver trovato la vera felicità della mia vita per la prima volta, l’avessi persa. I miei esami erano programmati per due settimane dopo questi eventi. Capii che la miglior cosa per me era immergermi nel mio lavoro e concentrarmi. E lo feci.
    
    Gli esami arrivarono ed andarono, li superai. Alberto ed io eravamo stati sempre in competizione e vincere contro lui era una vittoria molto dolce. Lo chiusi completamente fuori della mia vita e non eravamo più nulla se non compagni di classe. Io chiusi anche lentamente e sistematicamente i miei amici fuori della mia vita. Non ero mai stato particolarmente vicino a qualcuno di loro ma avevo molti buoni amici. Mantenni la facciata della mia esistenza fra di loro, ma rifiutai di condividere anche un brandello di quello che stava accadendo.
    
    In breve fu novembre, l’autunno aveva lasciato il passo all’inverno ed il ...