1. La mano di dioniso (parte 1)


    Data: 31/12/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: PassivoOspitale85, Fonte: Annunci69

    "... Mi guardi: il tuo argento, ancestrale, si fonde al mio blu, siderale.
    
    Per un po’, restiamo così: sodomizzati dalla rappresentazione del Dio dell’Estasi, l’uno fra le braccia dell’altro".
    
    Ci siamo conosciuti circa quattordici anni fa, nel breve periodo nel quale ho vissuto a Milano.
    
    Avevo ventidue anni; tu qualcuno più di me.
    
    Io studiavo all’università; tu facevi ciò che fai tuttora, ossia nulla.
    
    Sei benestante, al punto da poterti permettere di non lavorare. Quanti appartamenti ti hanno intestato, i tuoi genitori? Sette sono quelli che affitti, qui a Milano; poi ci sono quelli che hai tenuto per te: uno a Monte Carlo, enorme e signorile, dove siamo stati spesso; uno in Liguria, per le vacanze, vicino a dove vivo; e due a Milano, uno dei quali è nuovo, ed è quello dove siamo ora.
    
    Stai parlando in francese con B., il ragazzo di pelle scura che mi hai presentato un’ora e mezza fa, con il quale abbiamo appena finito di scopare. Lo stai salutando.
    
    In verità, sono io ad averci scopato, perché tu, a un certo punto, hai scelto di limitarti a guardare.
    
    All’inizio, mentre prendevo confidenza col suo bel cazzo circonciso, gli hai leccato le palle; poi hai acceso la tua sigaretta elettronica, e ti sei messo in disparte a osservare noi, i nostri corpi, avvinghiati.
    
    La sua pelle, nera e tonica, sulla mia, diafana e delicata.
    
    Le sue mani, forti e virili, sui miei fianchi, esili e sinuosi.
    
    Il suo uccello, turgido, giù per la mia gola, ...
    ... affamata.
    
    E poi su, vigoroso, per il culo.
    
    Il mio sperma, candida neve sul suo addome, schizzato a fiotti mentre, stringendomi il cazzo, seguitava a comprimermi la prostata con la sua cappella, dalla quale, poco prima, era già scaturito il suo, di sperma.
    
    L’aveva detto fin dall’inizio, che avrebbe voluto svuotarsi le palle nel mio culo.
    
    Sento chiudere la porta d’ingresso, e poi i tuoi passi, sempre più vicini.
    
    Sono sul tuo nuovo divano, faccio zapping su YouTube con la tua nuova Smart Tv e sorseggio Coca Zero da uno dei tuoi nuovi bicchieri. Tutto questo dopo aver abusato della tua nuova vasca da bagno, dotata di idromassaggio: il top. Beh, il top dopo la chiavata con B., il tuo amico. Che ora, a pensarci bene, è anche amico mio.
    
    “Gazie, ne avevo bisogno”.
    
    Mi rispondi con un sorriso, complice.
    
    “Anche se, e questo devo ammetterlo…”
    
    mi interrompo per dare un’altra sorsata, mentre ti accomodi a fianco a me.
    
    “… quando mi hai detto che era francese, ho tentennato”.
    
    L’immagine di una fede, scura, si impone, indesiderata, fra i miei pensieri.
    
    Scaccio l’immagine mentre replichi, divertito:
    
    “Ahah, non dirmi che stai ancora pensando a quel pezzo di merda; è successo mesi fa, smettila”.
    
    Mi passi una mano fra i capelli.
    
    “… Però, già che tiri in ballo la questione, in effetti volevo parlartene”.
    
    La Coca Zero mi va per traverso e ti guardo in tralice: “CHE?! No, non voglio parlarne, non più; ZERO”.
    
    Ridi; poi sollevi le mani, in segno di scuse, e ...
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