La ragazza con l'orecchino di perla - capitolo 4
Data: 30/12/2022,
Categorie:
Trans
Autore: Bellastronza69, Fonte: Annunci69
... metro e settanta circa, quindi i suoi occhi non erano poi troppo distante dai miei.
“Sei vergine, vero? Non sei stato nemmeno con una donna.”
Arrossii e spostai lo sguardo dall’altra parte. Lei mi toccò il viso con le dita della stessa mano con cui mi aveva accarezzato il pene pochi secondi prima.
Mi tolse il reggiseno e lo gettò per terra. Mi fece girare dall’altro lato, prese il corsetto e si avvicinò a me. La sua bocca era a pochi centimetri dalla mia spalla e, delicatamente, mi agganciò il corsetto sul davanti, abbracciandomi completamente.
Io iniziai a tremare. Per la prima volta in vita mia ero con una donna, ero vestito da donna e il mio pene era di fuori.
Sentivo il cuore uscire dal petto, mentre lo stomaco era attraversato da una specie di tempesta.
Strinse il corsetto al massimo e sentì il girovita ridursi.
Mi fece rigirare e mi guardò negli occhi.
“Sta meglio che a me” mi sussurrò. Poi, iniziò ad accarezzarmi il petto che adesso riempiva il corsetto come se fosse una specie di seno, ancora però molto più piccolo di quanto ci si aspettasse dalla taglia del corsetto.
Le sue dita indugiarono su una zona più umidiccia, raccolse quel liquido che era ancora lì, vicino al capezzolo e poi se le passò sulle labbra.
Passò delicatamente la lingua sulle sue labbra e raccolse lo sperma che aveva raccolto dal mio petto.
Non riuscii più a resistere ed ebbi l’erezione più grossa della mia vita.
Portò la sua mano di nuovo sul mio glande e raccolse ...
... un po’ di sperma che era rimasto dall’ultima volta che mi ero stesa sul letto.
“Vedo che ti piace. E tu che non mi volevi far entrare.” Continuò a dirmi con il sorriso che le attraversava la faccia. I denti perfettamente bianchi illuminavano il suo viso color nocciola.
“Purtroppo non avrai altro da me, oggi. Ma se vuoi, sai dove trovarmi.”
Leccò la sua mano, lasciando un po’ di sperma sulla lingua, poi mi prese dalla nuca e mi baciò appassionatamente e focosamente.
Poi si allontanò, mi sorrise ancora, e si diresse verso la porta.
“Ah, un’ultima cosa. C’è un regalo per te, in una delle scatole. Trovalo. È ciò che ho provato nel nostro primo incontro.” Mi disse, e poi ne andò.
Mi tremavano le gambe così forte da farmi cadere a terra non appena sentii la porta chiudersi.
Mi diressi verso il tavolino e presi la prima scatola. La aprii e al suo interno trovai il reggiseno in pizzo che avevo preso. La seconda conteneva giarrettiera e calze di seta, la terza, più piccola, il perizoma.
Niente regalo.
Presi l’ultima scatola, quella del vestito di seta.
La aprii e tirai fuori il vestito. Lo feci scorrere sulla mia pelle, la sensazione era bellissima, ma non lo indossai perché, mentre giravo su me stessa con il vestito attaccato al petto, vidi una piccola pallina nera.
La presi, la srotolai e scoprii con piacere che era un perizoma. Non era uno di quelli costosi e per di più sembrava leggermente allentato. Lo girai, all’interno era sporco di una sostanza ...