prima volta. Il mare in tasca, negli occhi la felicità
Data: 13/07/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Gay / Bisex
Autore: lingua di gatto, Fonte: RaccontiMilu
Prima volta. Il mare in tasca, negli occhi la felicità
Sulla battigia della spiaggia si correva mano nella mano come due fidanzatini ma eravamo dello stesso sesso e ci conoscevamo da tempo immemore.
Il sole era appena tramontato, altri pochi minuti di luce e poi soli nel buio.
Corremmo ancora, poi, stanchi, ci lasciammo cadere sulla fine rena. Il cuore batteva all’impazzata e ci stringevamo forte la mano. Ci stendemmo, supini ci tenevamo ancora per mano. Chiusi gli occhi e assaporai l’odore del mare e il piacere di essere in sua compagnia, soli.
Non so quanto tempo stetti così ma quando riaprii gli occhi era già buio e il suo viso mi sovrastava e lui mi guardava intensamente. Accennai ad un sorriso e aprii leggermente le labbra. Fu un implicito invito. Si abbassò, mi sfiorò le labbra con le sue labbra e un attimo dopo la sua lingua esplorava la mia bocca.
Lo desideravo, da tempo avevo aspettato un momento simile.
Come un automa avvolsi le mie braccia attorno al suo collo e mi abbandonai a lui. Dolci i suoi modi, dolce il suo sapore nella mia bocca. Ci stringemmo forte, in silenzio, nessuna parola né sillabe era necessaria.
Attilio il mio compagno, non staccò le sue labbra dalle mie mentre fece scivolare la sua mano all’interno del mio costume da bagno. Cominciò a stringere il mio piccolo cazzo e a stringere la mano attorno ai testicoli. Non mi faceva male anzi quella pressione mi eccitava. Dopo una diecina di minuti, a me sembrò un tempo brevissimo ...
... perchè mi piaceva quello che faceva, senza mai stancarsi di baciarmi, allentò la presa ai testicoli e fece scivolare a mezza gamba il mio costume. Una sensazione di fresco mi fece rabbrividire per pochi secondi, poi sentii che mi allargava le natiche con le dita della mano destra e un dito che cercava di entrare dentro, mi sembrava, ma si limitava a premere sullo sfintere e ad allentare la pressione. Pian piano fui io stesso a spingere in fuori il culetto, ancora vergine, per permettergli di entrare. Mi sembrava il supplizio di Dandalo perché Attilio mi massaggiava per aumentare la mia voglia di essere penetrato e per preparare i muscoli ad essere rilassati. Poi, con lieve pressione del suo corpo su di me, mi invogliò a girarmi di lato, porgendogli le spalle. Per pochi secondi si distaccò dalle mie labbra e prese abbondante saliva sulle dita dalla sua bocca e incollò di nuovo le sue labbra alle mie. Sentii che mi lubrificava l’ano con la saliva che aveva sulle dita e poi lubrificò anche l’interno introducendo il dito medio. Lo faceva entrare ed uscire ed io ero portato a spingere in fuori il mio buchetto.
Come desideravo essere allargato e riempito. Pochi attimi servirono a lui per calarsi i suoi slip e il suo cazzo duro e grosso si poggiò sulle mie natiche e suo calore mi pervase completamente. Mi stavo sciogliendo completamente e un lungo sospiro di abbandono uscì da me quasi come un sibilo perché ancora erano le mie labbra incollate alle sue. Poi Attilio guidò con la mano la ...