La ragazza troppo bella - parte 2
Data: 23/12/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Blacknoble, Fonte: Annunci69
... al prendere un bicchiere, dall'abbigliare al truccarsi, dal camminare al sedersi, dal parlare al guardare. Il mondo della ricchezza è un dedalo di regole ma anche come mi insegnò Elena un statuto "mutevole". Elena usava questa parola per dire che se non riesci a seguire la moda, allora non sei piu alla moda. La "moda" veniva usato per dire stare in alto, li, tra quelli che hanno potere, danaro, coloro che si godono tutti gli agi che il progresso abbia mai potuto offrire. Purtroppo, è un mondo ristretto, molto ristretto. E quindi starci é come vincere alla lotteria. Ma giovane e belle com'eravamo, le chance le avevamo, le carte le stavamo giocando, il futuro sarebbe stata la risposta al resto.
"Prendi il calice da sotto" mi ammoni Elena mentre stavo bevendo. "Dove hai imparato tutte queste cose?" le chiesi. "A sedici anni mio padre mi faceva incontrare degli uomini facoltosi... Ed uno di loro aveva una signora che lavorava ai suoi ordini che era incaricata di "addomesticarci"... il che in realtà voleva dire prepararci ad essere puttane di alto bordo...". Elena non parlava mai del suo passato con molto piacere. Mi aveva solo detto di essere scappata dalla Russia in aereo privato con un suo amante. Tutto qui. Quando provai a saperne di più, si chiuse in un mutismo ostinato. Non c'era modo di sapere. Comunque.
"Non è male quello, vero?". Il tipo in questione era un uomo giovane e curato che ci guardava con insistenza. Guardai Elena, era davvero bella. Mi chiesi se un ...
... giorno pensava di sposarsi, di fare famiglia, di sistemarsi. Guardai di nuovo il ragazzo che ci sorrise. Era un bel ragazzo si. Nel giro di due minuti, era già seduto con noi. Elena aveva un principio: mai pagare il conto. "Siamo donne, il peso del mondo grava su di noi senza alcun riconoscimento o perlomeno con poche possibilità, almeno il conto che lo paghino loro". Ed aveva una dote, non so come facesse. Ma ogni volta che uscivamo entrambe, che sia al cinema, al ristorante, al bar, in discoteca, trovava sempre il modo di agganciare chi ci pagava il conto e ci sbavava dietro. Sorrisi della sua sfacciataggine. Il ragazzo era piacente. Dopo un pò, andammo via. Io da sola, Elena con Riccardo...
"Ve lo chiamo subito!". Era il portiere del mio palazzo che prometteva di mandarmi qualcuno a spostarmi lo specchio. Quel qualcuno si presentò a casa mia mezz'ora dopo. Stavo sotto la doccia quando senti il campanello. Mi misi velocemente l'accappatoio ed andai ad aprire.
Fui colpito dal suo sorriso. Lui, forse da quanto fossi bella e sexy nel mio mini accappatoio che faceva vedere la metà dei miei seni e la maggior parte delle mie cosce. Lui invece era alto due metri, scuro di carnagione, cappelli corti ma si vedeva che erano ricci, occhi marroni scuro, e sorriso stampato in faccia. Un fisico di una potenza che si indovinava sotto la maglietta che lo conteneva a malapena. Per un paio di secondi, non parlammo. Poi, lui imbarazzato si presentò e lo invitai ad entrare. Lo portai subito ...