La ragazza troppo bella - parte 2
Data: 23/12/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Blacknoble, Fonte: Annunci69
Passai a prendere Elena alle dieci di mattina. Dovevamo andare dall'estetista e fare un pò di shopping intimo. Elen era una mia amica russa in Italia da un paio di anni. La sua storia era abbastanza simile alla mia, e quindi legammo quasi da subito in un amicizia cominciata da "solidarietà" ma ora reale e ben salda perché ci volevamo bene.
Da Elena, avevo imparato la sensualità. Non so come facesse, ma in ogni momento, istante, era dotata di una femminilità incredibile. I suoi modi erano molto felini, non volgari, si muoveva come se camminasse su del velluto. Era consapevole della sua bellezza da quando era piccola. Suo padre, purtroppo, se n'era accorto anche lui quando aveva solo dodici anni.. Bella, ma fredda come il ghiaccio. I suoi occhi piu chiari dei miei risaltavano sulla pelle diafana che lei teneva a mantenere tale non prendendo mai il sole. "Fa male alla pelle Moni" mi diceva. Io invece da brava napoletana non avrei mai rinunciato all'abbronzatura, ergo, alle lampade quando era inverno. Sembravamo i due opposti. Lei i capelli lisci e biondi, i miei ricci e mori, altre uguale, belle entrambi, e straniere in un mondo dove siamo considerate usurpatrici.
Stando vicino ad Elena, avevo imparato tanto di più sulla femminilità. Non una semplice cura del corpo, ma un vero e proprio percorso intimo ed interno che va a toccare anche tasti dolenti di un passato da obliare. Io ed Elena non eravamo nate ricche, ma belle. Una benedizione che spesso è anche dannazione. Il ...
... mondo, che che si dica, è ancora degli uomini. Di pochi di loro. Purtroppo.
"Prima o poi lo voglio il tuo piede...". Era Elena affianco a me. Eravamo avvolte solo da un asciugamano bianco che ci copriva a metà con i piedi appoggiati su uno sgabello. Due signore ci stavano facendo i piedi. Elena litigò brevemente con la ragazza che si occupava di lei per un "indurente" particolare che aveva chiesto di procurare per via del fatto che la cheratine delle sue unghie aveva una particolarità e blabla. "Non mancherò di riferire alla tua padrona!" disse alla tipa che era mortificata. Detestavo questi suoi atteggiamenti, ma sapevo che anche Elena odiava se stessa quando si comportava cosi. Era come se volesse in un modo o nell'altro continuare a punire se stessa attraverso gli altri. Poi si dispiaceva e cerava di rimediare. Ero convinta che la prossima volta sarebbe arrivata con tanti regali per la donna avvilita che ora era al bordo delle lacrime. Sospirai e ripresi a leggere il mio settimanale. Elena disse qualcosa ma non risposi. Ci tenevo a farle capire che non approvavo.
Uscimmo dal centro estetico ed andammo a bere uno spritz al centro. Faceva caldo. Frequentando Elena, avevo imparato che la volgarità é ad un passo dalla moda. Che il passo é davvero piccolo. Il mondo dei ricchi ha delle regole a cui non si deroga. Non ci si entra, è evidente, ma anche per starci accanto, bisogna avere i modi giusti. Altrimenti diventi come una stella cadente nel loro firmamento. Dal sorridere ...