Senza sforzo
Data: 12/07/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... attraente. Sentendomi a mio agio m’incamminai godendo della brezza fresca della sera, che frattanto s’incuneava sotto l’abito e tra le gambe rinfrescandomi agevolmente la fica nell’avanzare.
Sopraggiunsi nei pressi della torre rigorosamente in orario, il bagliore inondava la notte, le stelle risplendevano alte nel cielo e la luna sembrava la loro silenziosa morsa dominando sopra di esse. Io scrutai il cielo e il mare nel punto in cui lo sguardo veniva tratto in inganno dal loro toccarsi, un bastimento probabilmente da crociera avanzava a rilento sulla linea dell’orizzonte, il perimetro luccicava sulla superficie del mare, poiché pareva una stella caduta dal cielo. Io inalai l’aria salina che mi colpiva il viso e con un gesto rimisi al suo posto un ricciolo ribelle, in quel momento due mani s’adagiarono delicatamente sui miei fianchi, in quel frangente sobbalzai tentando di girarmi, eppure due mani vigorose mi strinsero impedendomi di proposito di muovermi, nel tempo in cui udivo:
“Aspetta, non voltarti, per favore” – appresi in quel frangente.
Restai in silenzio aspettando un altro gesto o un’altra parola, finché lui m’annunciò:
“Come potrai notare pure tu il mare di notte è grandioso e sorprendente, non trovi?” – mi proclamò con il suo tipico accento del meridione.
Annuii seguitando a guardare di fronte a me, le sue braccia m’avvolsero completamente in un avvinghio gradevolissimo e inatteso. Contro il suo petto percepii il cuore di lui battere ...
... rapidamente, sicché appoggiai la testa alla sua spalla e sentii le sue labbra sfiorarmi una guancia:
“Adesso posso girarmi?” – domandai sottovoce dopo qualche istante.
Per tutta risposta il forestiero mi maneggiò tra le sue braccia fino a quando i nostri occhi non s’incrociarono. Io sorrisi riconoscendolo all’istante, guardai i tratti del suo viso, la pelle era ben rasata, la chioma in ordine, quei chiari e magnifici scintillanti occhi mi scandagliavano nel profondo. Conquistata da un momento d’esaltazione lo strinsi forte tra le braccia, mentre lui rimase per un istante come rintronato da quell’impetuosa esultanza, dopo a sua volta mi strinse contro di sé appoggiando le labbra sul mio collo, io ne inalai a fondo il profumo sbarrando gli occhi:
“Qual è il tuo nome?” – pretesi poco dopo sganciandomi da lui.
“Io sono Leandro, molto piacere” – manifestò lui approssimando la mia mano accanto al suo viso.
“Io mi chiamo Agnese” – reagii turbata, ma al tempo stesso sorpresa da tanta inedita amabilità.
Leandro m’agguantò per mano e mi condusse verso il viale principale dello stabilimento balneare, la sua voce era deliziosamente erotica e seducente, perché t’acchiappava, ti catturava annientandoti, i suoi gesti molto aggraziati, fini ed eleganti. Ci fermammo più volte con lo sguardo orientato l’uno negli occhi dell’altra, finché arrivammo alla spiaggia:
“Dai, vieni che andiamo a spasso distanti dalla folla” – ribadì Leandro.
Io mi sfilai i sandali e affondai i ...