IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... che quasi persi il controllo di me stessa; i miei colpi erano divenuti più profondi e violenti, complici anche le sue mani che, tenendomi i glutei, accompagnavano i miei movimenti sussultori rimarcandoli negli affondi. Una strana opera musicale si stava componendo in quella stanza; il rumore del letto che sbatteva sulla parete, accompagnato dal persistente cigolio della struttura di ferro, i nostri corpi che sbattevano l’uno contro l’altro, i liquidi generati dalle mie parti intime che amplificavano il sordo suono della penetrazione, facevano da accompagnamento alle nostre voci, che ansimanti, esternavano il piacere provato, come vocalizzi assordanti. Il culmine giunse quando lui, con un rapido movimento del bacino, scaricò una veloce serie di colpi che parevano perforarmi.
Emisi un lungo gemito urlante di piacere. Raggiunsi un orgasmo devastante. Lui continuò la sua scarica fino a quando, scostandomi, fuoriuscì da me, sfogando con un tonante urlo, il raggiungimento del suo piacere.
Quando lui mi spostò delicatamente sul suo fianco, riuscii a ristabilire un minimo contatto tra la mia mente ed il mio corpo; solo in quel mentre, cercai di gestire le mie incontrollate contrazioni.
Mentre ancora mi pareva di udire i suoni echeggianti di ciò che fu, sfinita, mi addormentai abbracciata a lui.
Capitolo XXII.
Nei giorni seguenti, cercammo di organizzammo al meglio, onde poterci frequentare e sfogare i nostri istinti sessuali, senza che nessuno potesse sospettare o ...
... dubitare di qualcosa.
Durante gli incontri in laboratorio cercavamo di essere sfuggenti, senza soffermarci a parlare più di tanto, se non per quanto concerneva il progetto. Non mancava qualche toccatina fugace, giusto per accendere un po’ di passione che poi, durante la notte, sfogavamo.
Io, dopo il lavoro, rientravo nel mio appartamento, mi lavavo e cambiavo, andavo al residence dove ci incontravamo, uscivamo a cenare e poi rientravamo nel suo appartamento per passare la notte.
La mattina, distintamente, raggiungevamo il posto di lavoro.
Io potevo muovermi facilmente ed indipendentemente, con una piccola automobile, una Smart che l’azienda mi aveva messo a disposizione.
Simone rispettava i rientri a casa per andare da suo figlio, esattamente nei giorni e con le cadenze settimanali che aveva in precedenza.
In quelle giornate libere, a volte frequentavo i miei amici altre volte mi svagavo in centro a fare shopping.
La sera la dedicavo a qualche piacevole e stimolante lettura, nel comodo e pratico letto Ikea di casa mia.
Il tempo passava ed intanto, il progetto in laboratorio, era quasi giunto alla sua conclusione. I ragazzi dello staff erano in fermento, eccitati. Con uno di questi, Davide, avevo ultimamente stretto amicizia. Era un bel ragazzo, simpatico e spigliato. Aveva un bel sedere ed davanti pareva abbastanza generoso.
In questi ambienti è difficile incontrare personaggi che suscitino una qualche emozione fisica; generalmente sono persone che ...