IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... consuetudine, cominciò dapprima a massaggiarmi la spalla, poi accarezzandomi la nuca mi chiese “Tutto a posto Giulia? Hai il viso stanco. Non stai bene per caso?”
Paonazza in viso, balbettando risposi “No.. No.., tutto a posto, la ringrazio!
E’ solo che stamattina non mi è suonata la sveglia e..” lui mi interruppe e continuando a coccolarmi la nuca mi disse “Se hai bisogno di qualcosa, chiedi pure…qualsiasi cosa…”.
Si allontanò facendo lentamente scivolare la sua mano dalla mia spalla.
Raggelai.
Probabilmente mi aveva sentito gemere.
Si, ne ero sicura, avevo tentato di soffocarlo ma credo di non esserci riuscita molto bene.
Devo chiudermi sta bocca quando godo, devo mettermi un bavaglio!
Che figura! Che vergogna!
Mentre mi insultavo mentalmente, una parte di me cominciò a vedere il cosiddetto “bicchiere mezzo pieno”.
Ed anche se mi avesse sentito?
Che male c’era?
Io ero nella mia camera a farmi i cazzi miei.
Lui, quasi tutte le sere, invade la mia privacy, perché scopa ed urla come un a****le.
Se per una volta lui ha sentito me, beh, cazzi suoi!
Sono una donna, anch’io ho le mie voglie, ed in casa mia sono libera di sfogarle senza dover rendere conto a nessuno!
E se mi ha sentito perché quello che divide la nostra intimità è un muro di cartone, non è certo colpa mia!
Alla fine le mie ragioni parevano prevalere sulle mie vergogne anche se restava incognito il suo atteggiamento; era venuto a coccolarmi, chiedendomi se avessi ...
... avuto bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa!
Lui si era dichiarato disponibile, a darmi qualsiasi cosa.
Ma avrò capito bene?
Non avrò frainteso?
Non avendo risposte, cercai di allontanarmi da questi pensieri continuando il mio lavoro.
A fine giornata, quando tutti lasciammo l’ufficio, Simone era davanti alla porta, come un usciere pronto a salutare e ringraziare gli ospiti che se ne andavano.
Quando arrivai davanti a lui, sentii le mie gambe che leggermente tremavano. Ero l’ultima.
Lo salutai con un piccolo sorriso.
Cercai di ritenere quel gesto assolutamente normale, quotidiano.
Lui mi mise la sua mano sulla spalla, quasi volesse fermarmi; poi con un generoso sorriso mi salutò, augurandomi una buona serata!
Lo ringraziai ricambiando.
Ma ci stiamo prendendo per il culo? Pensai.
Feci per uscire dalla porta quando sentii la sua mano scivolare lentamente dalla spalle verso il basso, percorrere tutta la mia schiena, delineandomi il fianco per poi, delicatamente, scendere sul mio sedere, palpeggiandolo e toccandolo fin sotto, con una sorta di strizzatina finale.
Allungai la gamba per spostarmi da quella posa e guardandolo mi girai.
Lui mi fece un leggero sorriso che io mi sentii costretta a ricambiare.
Finalmente uscii e velocemente mi incamminai verso casa; ero agitatissima.
Pensai ai suoi atteggiamenti. Mi avevano eccitato.
Cercando di calmarmi, cominciai a ragionare e riflettere, ripensando agli eventi; alla sera prima, al mio urlo ...