1. IL TUTOR


    Data: 19/12/2022, Categorie: Voyeur Masturbazione Autore: sleeppig, Fonte: xHamster

    ... umori maschili. Però, immerso nella mia bocca, dava comunque una bella sensazione. Sentivo dettagliatamente tutti i suoi rilievi, perfettamente ricreati in quello stampo, lo sentivo riempirmi; chissà inserito in altre parti, pensai. Continuai a leccarlo ed a succhiarlo; mentre con una mano lo impugnavo facendo scorrere la mia mano su e giù, con l’altra massaggiavo quei generosi testicoli ben riprodotti e posti alla base di quella verga.
    
    Mi stavo eccitando, pensavo che lo stessi facendo ad un pene vero.
    
    Decisi controvoglia di fermarmi; lo riposi sopra il comodino della camera. Non volevo anticipare la sensazione del primo utilizzo senza la virtuale presenza di Simone.
    
    Come solito, anche quella sera, aspettai sdraiata nel letto il suo rientro.
    
    Nell’attesa, cercai di distrarmi con il mio Tablet, navigando in internet qua e là, anche se i miei pensieri erano rivolti a quel generoso fallo appoggiato sul comodino.
    
    Sentii dei rumori.
    
    Ecco, stava arrivando.
    
    Chiusi il Tablet, spensi la luce e presi in mano il mio nuovo gioco!
    
    Cominciai subito a ricoprirlo di saliva.
    
    Lo baciavo, lo leccavo, lo succhiavo; cominciavo a prendere confidenza e gusto ad esercitare quella pratica, la trovavo molto eccitante e stimolante.
    
    Non avevo mai messo in bocca il manico del cacciavite, non ci avevo neanche mai pensato poiché credevo non avesse avuto alcun senso; al limite lo imbrattavo di saliva, nell’intento di lubrificarlo, ma mai fui tentata di leccarlo. Inoltre ritenevo ...
    ... quell’azione un gesto meramente altruista, atto a procurare un piacere individuale, per chi lo riceveva; per colei che lo faceva, lo ritenevo faticoso, un lavoro, un dovere, privo di emozioni.
    
    Dovetti ricredermi, succhiare e leccare quel coso mi eccitava tantissimo, solleticava piacevolmente l’interno della mia bocca.
    
    Me lo stavo letteralmente strusciando addosso, sul viso, sulle labbra, sul collo, sui seni dove mi soffermavo stuzzicandomi i capezzoli che a loro volta, con il contatto, si inturgidivano; poi riprendevo a lubrificarlo succhiandolo e leccandolo.
    
    Nel fare ciò, ritenni che quell’azione, da quel momento in poi, sarebbe per me stata un atto dovuto prima di passare oltre, considerandola una tappa obbligatoria ed indispensabile, un rito preparatorio atto a stimolare i miei pensieri e le mie fantasie.
    
    Quando sentii i primi cigolii cominciai ad agitarmi.
    
    Sentivo un fuoco alimentarsi in mezzo alle gambe, non vedevo l’ora di infilare dentro me quell’arnese, come se potesse in qualche modo domare quel calore.
    
    Decisi di aspettare, volevo prima sentire i colpi della testiera del suo letto che vibravano e sbattevano sulla parete. Quello sarebbe stato il momento giusto, dovevamo affondare in simultanea la penetrazione, la sua e la mia.
    
    Avvicinai il membro alle labbra vaginali e cominciai a strofinarlo; il glande le allargava e poi morbidamente le stropicciava; erano completamente bagnate. Stimolava il clitoride, pulsante e gonfio, e si preparava la strada ...
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